PREMESSA
Le ragioni della vittoria plebiscitaria del SI e la riduzione dei parlamentari che dovrà essere messa in essere rappresenta un messaggio inequivocabile di sconferma per i politici di mestiere e per tutti i deputati improvvisati e nominati dai partiti. Spero che questo sia solo il primo passo verso una riforma elettorale più generale, che magari possa prevedere quale requisito d'accesso alla nomina di deputato della repubblica; almeno una laurea ed in aggiunta 5 anni di lavoro professionale! Così perderemmo il nostro capo-ministro Di Maio ed avremmo perso Pertini e Berlinguer (quest'ultimo non si laureò per gli eventi bellici !), ma quello era un altro mondo, allora popolato da tanti “galantuomini”.
La nostra scena politica attuale è popolata da tanti politici di mestiere aspiranti eroi. “Eroi si può essere una volta ma galantuomini si dev'essere sempre ed ogni giorno” (Luigi Pirandello). Oggi il palcoscenico politico, tutti inclusi, è affollato da tanti aspiranti eroi, laureati mezzibusti della politica mediatica ed urlata contro nei dibattiti della TV, nei twitter e su Facebook, alla ricerca di una affermazione personale, dimenticando che la storia elettorale italiana è piena di successi effimeri alle urne, magari cavalcando la protesta con un leader del momento.
IL BUCO DELLA CHIAVE
Nell'intervista su La 7 di Davide Casaleggio il 22 ottobre abbiamo sentito l'ultima definizione di se stesso e della sua azienda denominata Piattaforma Rousseau: “uno studioso dei movimenti politici del mondo, capo-proprietario di una possibile agenzia internazionale di servizi web per formazioni e partiti politici”. Recentemente aveva definito Rousseau (Millennium-il Fatto Quotidiano), come una “coperta che si adatta alle necessità in itinere ed emergenti del movimento”.
Questa “Pro Loco” a 5 Stelle ha un budget di 1.3 milioni / anno, circa 10 dipendenti (come in passato ha dichiarato Davide Casaleggio ed il “circa” è suo). Ogni anno, non avendo scopi di lucro, deve chiudere in pareggio il suo bilancio. Il numero dei deputati dissidenti (che non pagano) non è più dato conoscerlo e di .Di Maio ha dichiarato sui media che il Movimento ha versato circa 600 milioni a Rousseau. Ne restano fuori altri e tanti da giustificare nel bilancio del 2019.
Ai miei solidali del movimento dico che, secondo o primo mandato elettorale, più della metà di loro andranno a casa e con loro, purtroppo, anche l'esperienza politica accumulata, che tanto potrebbe tornare utile ad organizzare sezioni territoriali.
Concludo e suggerisco ai deputati del Movimento (tipo Lezzi che “minaccia di tornare alla sua vita precedente”, ai fuoriusciti-esplulsi del Gruppo Misto ed ai “Di Battista /Casaleggio ed associati) che ortodossi, futuristi e rivoluzionari sono accomunati dalla medesima sorte: guardare i fenomeni, secondo Tinto Brass, attraverso il buco della chiave.
GLI STATI GENERALI
Ieri 25 ottobre ore 9.45 non sono riuscito a “clickare giusto“ per entrare nella virtual room degli attivisti di Livorno e provincie toscane del nord-ovest. Ero formalmente accreditato e probabilmente conteggiato fra i 7000 attivisti dichiarati alle cronache, partecipanti alle assemblee in tutta Italia (ma alla fine saranno molti più di meno !). Così guarderò gli stati generali anch'io sui media attraverso il primo “buco della chiave” che troverò libero sul web.
Claudio Coscarella, attivista ed osservatore web in remoto (dal buco della chiave) del M5S