Che l’ambiente sia nei guai più seri è cosa nota. Ed è altrettanto noto che si tratta dell’ambiente nella sua complessità, non escludendo nessun ambito o territorio. Si va dal mare ai fiumi, dalle Alpi all’Appennino, dalle Coste alle aree interne, dalle spiagge alle campagne. C’è di tutto e di più. Inquinamento delle acque, invasione della plastica, consumo di territorio, erosione delle spiagge, degrado paesaggistico.
Siamo esposti insomma a crescenti disastri dai quali non si uscirà fin tanto che non riusciremo, il più presto possibile, a dotarci di una politica nazionale ambientale che eviti interventi parlamentari, governativi, regionali e locali settoriali, scollegati tra di loro e privi della possibilità di coordinarsi e integrarsi.
Privi, insomma, di quella capacità - come recentemente ha ricordato Mattarella - di rispettare e attuare il principio di leale collaborazione. Se si litiga con la pretesa di comandare sappiamo come va a finire.
Per questo bisogna riuscire sul piano nazionale a predisporre sedi e strumenti che ci permettano di fare e gestire una politica nazionale di cui oggi non v’è traccia.
Ne è conferma anche l’avere snobbato, a suo tempo, la proposta di una Conferenza Nazionale sui Parchi che noi come Gruppo di San Rossore avevamo riproposto nel corso della campagna elettorale regionale in Toscana.
Interessa a qualcuno?
Renzo Moschini