La proposta del Ministro del turismo Garavaglia, supportata dal ragionamento non del tutto peregrino che si tratterebbe di poche migliaia di persone che però attivano un indotto di milioni di presenze turistiche (e che quindi sarebbe una garanzia per quei turisti e i loro territori, se adeguatamente controllati all'ingresso come si fa negli aeroporti), ha subito trovato fieri avversari, a cominciare dalla Regione Veneto che, per far capire come la pensa, si è dichiarata sarcasticamente 'Isola Veneto'.
L'Elba ha fatto sentire la propria voce favorevole attraverso il Presidente la Conferenza dei Sindaci, Angelo Zini, interpellato dall'Agenzia Adnkronos, parlando di una necessità e di un obbiettivo per il quale si sta lavorando concretamente anche per l' Elba che, con oltre 7 mila persone già vaccinate, è già per conto proprio ad un quarto della copertura dei residenti.
Purtroppo la coperta corta dell'arrivo a rate dei vaccini, resa sempre più evidente dal contemporaneo incremento della platea dei vaccinatori potenziali 'scudati' per decreto, mette di fronte a scelte assurde, tra la rigorosa precedenza (a livello nazionale, per il sacrosanto principio di sussidiarietà) per età a scalare delle persone più a rischio e ragionamenti altrettanto logici per territori che, per le dimensioni, si trovano ad avere carenza di servizi sanitari o, se presenti, sottodimensionati rispetto agli afflussi estivi.
CR