Qualche mese fa ho criticato la Giunta comunale di Portoferraio per aver deciso di portare alla approvazione del Consiglio comunale un programma di alienazioni di alcuni immobili di sua proprietà dove si prevedeva la cessione a privati di 3 appartamenti in Via Guerrazzi e di una parte del vecchio ospedale civile in Via Victor Hugo.Precisamente il secondo piano.
Ebbene, con l’approvazione del bilancio comunale avvenuta nel Consiglio comunale di giovedì 13, quel programma è stato “licenziato” in via definitiva.
Per una fortuita coincidenza, alcuni giorni or sono, la Regione Toscana ha deliberato di concedere contributi a fondo perduto a quei Comuni che intendono acquistare appartamenti privati per fare fronte all’emergenza abitativa. L’Assessora alle politiche sociali Serena Spinelli, nel commentare la scelta fatta dalla Giunta, ha dichiarato che “in un momento difficile come quello attuale è opportuno ed urgente incementare l’offerta pubblica di alloggi “ e quindi dare “risposte concrete per garantire il diritto alla casa”. L’Assessora ha anche affermato che “le conseguenze della pandemia sulla situazione economica e sociale hanno colpito in maniera pesante le categorie più fragili ed è cresciuto anche il numero di persone in difficoltà a sostenere il costo dell’affitto. Per questo vogliamo ampliare l’offerta di alloggi in locazione a canone sociale”. In sostanza le motivazioni che hanno spinto la Regione a favorire l’incremento del patrimonio abitativo dei Comuni sono le stesse espresse dagli attuali Amministratori comunali durante la loro campagna elettorale. Nel documento programmatico presentato agli elettori si riconosceva l’esistenza, anche nel nostro Comune, di una emergenza abitativa e si esprimeva, al tempo stesso, la ferma volontà di attivare tutte le “risorse strutturali ed economiche” compresa la stipula “di convenzioni con i privati” allo scopo di raggiungere “l’obiettivo di assicurare a tutti il diritto alla casa”.
Sembra, invece, che a Portoferraio il patrimonio abitativo pubblico sia più che sufficiente a soddisfare il fabbisogno abitativo. Le belle promesse che erano state fatte nel programma elettorale erano state, evidentemente, il frutto di una scarsa conoscenza della realtà. Il diritto ad una prima casa, nel nostro Comune, è garantito. Grazie a Dio! La pandemia, da noi, con l’estate dello scorso anno andata bene come presenze turistiche e con la prossima che andrà ancora meglio, non ha provocato e non provocherà grossi guai nel tessuto economico e sociale. Insomma Portoferraio, possiamo ben dirlo, rientra, tra i pochissimi Comuni in Italia che possono permettersi il lusso non di acquistare appartamenti, ma addirittura di venderli.
Viene messo in vendita, come detto, anche il secondo piano dell’ex ospedale in Via Victor Hugo. E pensare che, con una delibera dello scorso mese di gennaio, la Giunta aveva approvato un nutrito elenco di “schede-progetto” per richiedere finanziamenti all’Unione europea nell’ambito del Recovery Plan. Ebbene, tra le schede ce ne sono due che prevedono “il rilancio del sistema dell’accoglienza” nel centro storico, grazie al recupero del Padiglione ex mulini e, guarda caso, del vecchio ospedale da trasformare in albergo-didattico. Lo strumento urbanistico comunale consente in quell’immobile “Attività residenziali e/o ricettive speciali- Ostello”.
Nella relazione di stima stilata dall’Arch. Parigi nel 2018 si legge che il primo piano dell’ex ospedale fu ceduto alla Provincia di Livorno per la realizzazione del Centro per l’impiego. Sono tuttora di proprietà comunale le superfici poste al piano terra e al secondo.Ma se si vende anche il secondo piano, come si fa a pensare ad un albergo-didattico?
Avevo espresso il timore che avrei dovuto rassegnarmi ad accettare scelte che considero insensate, assurde e incomprensibili. Ora, purtroppo, ho la certezza.
Giovanni Fratini