“Un inaccettabile scaricabarile tra istituzioni lungo oltre sei mesi. E a pagare le conseguenze sono gli abitanti dell’Elba, per mesi costretti ad allungare di chilometri la strada a causa dei mancati interventi dopo la frana del 15 novembre 2020, e che per altri mesi dovranno subire ulteriori disagi. In quale altra parte della Toscana sarebbe stata tollerata una situazione simile?”.
Così il consigliere regionale della Lega Marco Landi commenta la risposta a una sua interrogazione sui lavori sull’anello occidentale della strada provinciale 25, nel comune di Marciana.
“Ci vorrà un altro anno e mezzo prima che l’anello occidentale della strada provinciale 25 nel Comune di Marciana venga riaperto totalmente. Nel frattempo chi si trova a dover raggiugere le due zone collegate da quel tratto di strada dovranno convivere con il disagio di un senso unico alternato, predisposto pochi giorni fa. Questo perché la richiesta di attivare le procedure per lo stato di emergenza, da me sollecitata sin da subito e avanzata dalla Provincia di Livorno, è stata respinta dalla Regione, causando un rallentamento nei lavori di cui gli elbani pagano le conseguenze", prosegue il consigliere.
"Nel corso di questi mesi la Giunta regionale ha dimostrato di non tenere in considerazione le legittime esigenze dei cittadini elbani: non un sopralluogo dell’assessore, né una presa di posizione chiara. Solo la richiesta che mi è stata rivolta di ritirare la mozione che avevo presentato per accelerare gli interventi, con la garanzia che nel giro di poco tempo sarebbero state stanziate le risorse e partiti i lavori. I fatti parlano chiaro: i lavori partiranno otto mesi dopo la frana e termineranno probabilmente a due anni di distanza. Nel frattempo solo una soluzione estemporanea e che rappresenta il minimo, come un semaforo regolatore del senso unico alternato, allevierà i disagi della popolazione. Come ebbi a dire in occasione della manifestazione di protesta: anche l’Elba è in Toscana. Qualcuno pare ricordarsene solo quando fa comodo”, conclude Landi.
In allegato la risposta all'interrogazione