E' stato effettuata una prima presentazione, in videoconferenza, pochi giorni fa, del Piano Strutturale Intercomunale dei Comuni di Marciana e Marciana Marina conseguentemente alla deliberazione per l’avvio del procedimento urbanistico.
Tale tipologia di piano è uno strumento di pianificazione territoriale previsto dalla Legge Regionale Toscana n. 65/2014, che delinea le scelte strutturali e strategiche per il governo del territorio di competenza comunale.
E', quindi un atto estremamente importante per le sorti dello stesso territorio.
Al momento non vi è certamente modo di esprimere una qualsiasi opinione nel merito, per la quale sarà necessaria almeno una prima lettura degli atti.
Tuttavia, può già essere l'occasione per evidenziare due aspetti importanti di carattere generale.
Il primo è tutto racchiuso nella parola “Intercomunale”, nel caso utilizzata per una materia strategica quale la gestione del territorio.
Per questo risultato è doveroso rivolgere un grande plauso alle Amministrazioni coinvolte per essere comunque riuscite a lavorare sulla sincronizzazione e sulle programmazioni di interventi territoriali in un contesto di bacino estremamente prezioso, differenziato e complesso: centri urbani, coste, entroterra di varia orografia, risorse ambientali e paesaggistiche uniche e delicate, attività ed esigenze socioeconomiche articolate.
Rimane, anzi, da augurarsi che tale modalità possa essere fatta propria da altri Comuni elbani, meglio ancora da tutta l'Elba, per tante altre tematiche strategiche. Magari contribuendo, con ciò, con nuova serenità e consapevolezza, al rilancio di una stabile e complessiva “unità” funzionale, se non proprio amministrativa, dei Comuni isolani.
Il secondo aspetto riguarda l'attesa che siano stati recepiti, e sviluppati, dal nuovo Piano Strutturale Intercomunale le indicazioni e gli obiettivi della “Agenda 2030”, definiti dall'Organizzazione delle Nazioni Unite come elementi strategici "per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti": non farlo apparirebbe come una occasione storica trascurata.
Per essere maggiormente chiari il riferimento è ad obiettivi, o almeno ad alcuni di essi più mirati e più tarati per lo specifico contesto, quali ad esempio, per soli titoli:
- Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili (obiettivo n. 11)
- Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine (n. 14)
- Proteggere, ripristinare e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire in modo sostenibile le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e invertire il degrado dei suoli e fermare la perdita di biodiversità (n. 15)
- Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e servizi igienici (n. 6)
- Garantire l’accesso all’energia a prezzo accessibile, affidabile, sostenibile e moderna (n. 7)
- (…) promuovere l’agricoltura sostenibile (n. 2)
Tutti obiettivi il cui raggiungimento, per fasi e nel tempo, ovviamente, richiede un alto livello di sinergia tra quanti più Enti ed Organizzazioni, così come un ampio coinvolgimento territoriale. Non sono aspetti da piccola scala e da tempi brevi, ma sono comunque irrinunciabili e vitali.
Da quanto sopra ne consegue ancora una volta, ed ancora di più, l'importanza della “intercomunalità” adottata: che sia assunta come inizio.
Ricordando il felice titolo dell'ultimo libro di Enrico Letta (“Per ricostruire l'Italia – Anima e cacciavite”), c'è quindi da attendersi un Piano Strutturale Intercomunale dei Comuni di Marciana e Marciana Marinache sia non solo “cacciavite”, quale rappresentazione di numeri, metri quadri, metri cubi ed indici, ma anche e soprattutto “anima”.
Paolo di Pirro