L’Associazione Forense dell’Isola d’Elba, le associazioni di categoria, la cittadinanza comunicano la forte contrarietà alla chiusura della sezione distaccata del Tribunale di Portoferraio e l’accorpamento al Tribunale di Livorno, trattandosi di una realtà insulare, frequentemente isolata a causa delle avverse condizioni marine.
Tale protesta è condivisa dalle Amministrazioni comunali dell’Isola d’Elba che hanno sottoscritto, all’unanimità, un documento già trasmesso a tutte le autorità competenti.
A tal fine si desidera esprimere ai Capigruppo delle Commissioni Giustizia delle due Camere la necessità di considerare, nell’ambito del provvedimento che modifica la Geografia Giudiziaria, l’oggettiva difficoltà e negazione del diritto di accesso alla giustizia in cui verserebbe l’Isola d’Elba, nel caso di soppressione degli Uffici Giudiziari.
Tali problematicità sono già state riconosciute sia nei pareri delle Commissioni Giustizia del Senato e della Camera della precedente legislatura, e sia nello stesso decreto, laddove si è stabilito di mantenere gli Uffici del Giudice di Pace nelle isole minori.
La particolarità del territorio insulare è stata sottolineata dalla stessa attuale Ministra Cancellieri, nell’appunto trasmesso alla Commissione Giustizia del Senato, di cui si dà atto nella seduta del 04/06/2013.
La stessa ha precisato che per le isole minori “si registra una particolare difficoltà di accesso alla giustizia”.
I cittadini Elbani (circa 35.000) dovrebbero, infatti, affrontare un viaggio di circa sei ore complessive (del costo di circa € 100,00) per raggiungere Livorno con mezzi propri.
Il tragitto poi risulterebbe ben più difficoltoso con i mezzi pubblici, raddoppiando in tal caso la durata della trasferta.
Riteniamo che il provvedimento di soppressione, invece di portare ad un risparmio, causerebbe agli Elbani un oneroso dispendio, con una sostanziale negazione del diritto di difesa e con grave ed ulteriore depauperamento, sia in termini economici che culturali.
Si confida nelle Istituzioni Parlamentari, affinché svolgano il ruolo di effettiva rappresentanza democratica, accogliendo le legittime istanze dei territori svantaggiati meritevoli di speciale tutela.