I fatti incresciosi accaduti l’altra sera a Portoferraio portano necessariamente a delle riflessioni che debbono essere corali, strategiche e condivise, affinché siano da genesi di un altro modo di pensare l’ordine pubblico.
Il video comparso sui social (di quasi 6 minuti), ad un lettore disattento può portare a credere di essere in una delle tante periferie desolate dell’Italia del XXI secolo...ma purtroppo non è così: è il cuore pulsante di una Portoferraio morente e abbandonata.
Abbandonata dal servizio d’ordine di Polizia Locale, ben organizzato il giorno per le soste delle auto, assente la sera per l’ordine pubblico.
Abbandonata dalle ingenti forze di polizia insistenti sul territorio di Portoferraio (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, etc..) che potrebbero maggiormente controllare i punti cardine del centro storico Portoferraiese, attraverso la loro indiscussa capacità dissuasiva e repressiva.
Abbandonata dalla politica, che riscopre Portoferraio un mese all’anno: per le elezioni.
Abbandonata dalle attività produttive che vedono sempre di più il centro storico quale sommatoria di problemi che varietà di opportunità.
Abbandonata dai turisti, i quali privilegiano altri lidi (mi riferisco in particolare, ma non solo, a Porto Azzurro o anche Capoliveri), forse con minori attrattive ma certamente più organizzati e protetti.
Se la speranza di una nuova Portoferraio è l’ultima a morire, chi deve e può, faccia presto!
Michele Mazzarri
Vice Presidente Confcommercio Elba