Negli ultimi giorni molte cose che sono arrivate all’attenzione della stampa e dei blog locali hanno riportato all’attenzione le vicende delle elezioni amministrative 2019. I blog, come spesso accade, hanno fatto giustizia da soli di chi in campagna elettorale giocò su più tavoli per finire poi (volutamente?) a fare il gioco della sinistra e dell’attuale sindaco Zini.
Un’altra cosa, però, merita di essere sottolineata come non è stato ancora fatto: le dietrologie del mio ex assessore ed ultimo vicesindaco non sono esatte e… non sono andate abbastanza indietro.
Infatti chi nell’articolo scrive che “a fine 2018, il Sindaco uscente Ferrari non espresse la volontà di una sua ricandidatura, anzi il suo fu un no perentorio senza alcun tentennamento”, non dice tutta la verità, perché avrebbe dovuto ricordare che il sindaco era così impegnato a guardarsi le spalle dai ‘suoi’ che non ebbe neanche il tempo per pensare ad una ricandidatura. E chi scrive non è andato abbastanza indietro, perché avrebbe dovuto ricordare anche che nell’estate precedente, da assessore, andò addirittura ‘in ferie’ per qualche mese, costringendomi ad assumere le sue deleghe in quel periodo. Senza dimenticare, infine (come se non bastasse) che poco prima della fine della legislatura, da vicesindaco, mi restituì la sua delega al traffico, per colpa a suo dire di un senso unico…
Ci sarebbe molto altro da rammentare: per rinfrescare la memoria, intanto rimando all’ultimo capitolo del libro di Claudio De Santi “La Balena Bianca e la conquista dell’ultimo castello”, nel quale, gentilmente ospitato, ho evidenziato fin troppo benevolmente i fatti di allora. Tengo ulteriormente a precisare che l’unica persona che non mi ha voltato le spalle è stato proprio l’arch. De Santi, unico in un panorama di strani e contraddittori comportamenti. Ma di questo parleremo un’altra volta. Ad maiora.
Mario Ferrari