Nella conferenza stampa di martedì gli ammistratori portoferraiesi hanno riservato ampio stazio all'avvio del procedimento per la redazione del Piano Strutturale e del conseguente piano operativo, all'unanimità nell'ultima seduta del consiglio comunale.
Nella cornice dei nuovi strumenti urbanistici destinati a stabilire i punti cardine della nuova pianificazione territoriale ferajese, nel tempo stimato di due/tre anni la città si doterà di nuove misure che andranno a formare i nuovo assetto strutturale cittadino. "Mi riferisco - ha dichiarato il sindaco Zini - al piano della mobilità per cui è stato dato incarico al Politecnico di Milano, ai piani di messa in sicurezza idraulica, ai piani che riguardano le analisi sismiche fino al piano del verde, che è una indicazione indispensabile per completare la pianificazione".
Tra gli obiettivi strategici l'amministraione enuncia (collegamendosi alla normativa regionale) la valorizzazione del paesaggio inteso come contesto in cui i cittadini vivono e lavorano, con l'ago della bussola orientato verso il riuso avvertito delle strutture urbane dentro e fuori le mura della città medicea (non solo Cosmopoli dovrebbe rinascere, quindi) in un processo che dovrebbe costituire una nuova filosofia del vivere armonicamente il territorio.
"Si punta - ha detto il Sindaco - al recupero del patrimonio esistente e quindi alla rigenerazione di ambiti che devono essere riportati alla fruizione pubblica: le Ghiaie, il palazzo Coppedè, l'ex ospedale civile elbano, il Padiglione dei Mulini e diverse altre aree necessitano di interventi attraverso le forme che il piano ci dovrà indicare".
E poi bisogna pensare alle ricadute della pianificazione sulla economia turistica, attività produttive, in primis quelle portuali e sul water front con il progetto del porto cantiere che sta andando avanti (anche se con troppa ingiustificata lentezza e fatica).
C’è innegabile necessità di nuove e rivisitate infrastrutture su quello che sarà il tema del futuro per la qualità della mobilità e l’uso di spazi.
"Sono le idee - riprende Zini - che abbiamo lanciato nell’avvio del procedimento, riprendendo gli obiettivi al centro del nostro mandato elettorale. Tutto questo con un meccanismo di coinvolgimento e partecipazione che è l’aspetto più importante perché dovremo riuscire a coniugare il nuovo modo di comunicare coi cittadini che abbiamo riscoperto con questa pandemia, che per certi versi ha facilitato la possibilità di vederci nello stesso momento in tante persone, e dall’altra parte ha fatta venire meno la necessità di confrontarsi in maniera diretta e in presenza perchè è così, tra varie anime e punti di vista, che si coglie la partecipazione al confronto e la discussione".
Il percorso di scambio di idee tra amministratori e comunità cittadina (un altro modo per declinare il termine "partecipazione") per l'amministrazione durerà per diverso tempo.
E qui si tratta di fare anche di necessità virtù, visto che la città ha i piani urbanistici sostanzialmente scaduti dal punto di vista operativo.
Intanto però non tutto è fermo, il piano strutturale ancora vigente continua ad avere i suoi effetti su interventi diretti del cittadino, anche se non si potranno fare trasformazioni soggette a piani attuativi.
Zini cita ad esempio la realizzazione di un peep, un insediamento produttivo, o l'ampliamento di una struttura sportiva, non realizzabili se non approvato prima della salvaguardia, "... mentre se era prevista la costruzione della prima casa su un mio terreno posso costruire ampliare, ristrutturare".
Vivendo la cronaca amministrativa scopriremo se alle enunciazioni faranno seguito concreti fatti.
ER