Caro direttore, lasciami condividere con Elbareport una piccola ma sintomatica disavventura occorsa a me a Marina di Campo, ma assai probabilmente capitata altrove anche ad altri.
Reduce da un’improvvida caduta che mi ha lasciato postumi dolorosissimi alla schiena e a una gamba, dovevo recarmi allo studio del mio medico di base, in via Vapelo 77, in zona a traffico limitato.
Normalmente lascio la macchina anche lontana per raggiungere l’ambulatorio facendo due passi; ma, avendo dolore a camminare, mi sono avvicinata quanto più possibile, senza però trovare un parcheggio libero nei posti consentiti –sei posti a pagamento con parcometro disattivato-, né alcun posto riservato a chi deve andare dal medico. Tutti i parcheggi della zona erano occupati, salvo quelli riservati ai residenti, che però non avrei potuto utilizzare se non violando il codice della strada. Ho comunque pensato che, essendocene molti altri liberi, averi potuto occuparne uno riservato per il tempo necessario alla visita medica: e ho lasciato ben in vista un biglietto con scritto: “sono dal dott. Bartolommei”.
Puntualmente, quando dopo poco sono tornata alla macchina, ho trovato la contravvenzione (€ 41) proprio sopra il mio biglietto.
La mia vicenda personale si concluderà con un ricorso al Prefetto di Livorno per l’annullamento della contravvenzione, e spero che le mie considerazioni saranno accolte. Ma in generale vorrei proporre alcune riflessioni:
Considerando che la Polizia Municipale svolge un servizio (prezioso) per la cittadinanza, e non un’asettica funzione sanzionatoria di violazioni di norme stabilite (anch’esse del resto lo sono per agevolare l’ordinata fruizione del suolo pubblico -circolazione e sosta-), si può chiedere che tale servizio sia esercitato applicando criteri discrezionali quando sussistano –come nel mio caso- cause di forza maggiore a compiere una violazione, senza che essa determini obiettivamente intralcio o nocumento ad altri? La stagione, ahimè, non è ancora iniziata, e non ci sono problemi di circolazione o di sosta, tanto è vero che i parcometri sono ancora disattivati.
Il biglietto da me lasciato consentiva al vigile di verificare la causa di forza maggiore da me addotta, magari semplicemente affacciandosi allo studio medico, e se necessario chiedendomi di rimuovere la macchina. Per recarmi dal mio medico quando ho impedimenti a camminare devo chiamare l’Ambulanza, visto che non è previsto neppure un posto di parcheggio per quella necessità?
Non voglio cadere nel luogo comune dell’accusa all’Amministrazione di ricorrere ai divieti di sosta per finanziare il Bilancio (che poi sarebbe anche il mio), ma siamo certi che lo zelo eccessivo produca davvero risultati apprezzabili nei rapporti fra cittadini e Amministrazioni, e in ogni caso -pensando al ricorso e al tempo che la Pubblica Amministrazione dovrà utilizzare per espletarlo- che produca davvero risultati economici interessanti? Oppure, e nel caso specifico calza perfettamente, è sempre la storia delle “grucciate agli zoppi”?
Stefania Braschi