Dalla Regione 15.700.000 euro per lo svolgimento del servizio di elisoccorso nel 2013. Lo stabilisce una delibera approvata oggi dalla giunta su proposta dell’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni. Il finanziamento complessivo sarà così ripartito: 6 milioni ciascuna alle Asl 1 di Massa Carrara e 9 di Grosseto, dove operano i due apparecchi Pegaso 2 e Pegaso 3, che fanno servizio diurno e notturno; 3.700.000 alla Asl 10 di Firenze, dove opera Pegaso 1, che fa servizio diurno. Nel 2012, i tre apparecchi Pegaso hanno effettuato 1.957 missioni di soccorso sanitario, di cui 128 sulle isole dell’arcipelago toscano.
“Finora il bilancio di questo servizio è molto soddisfacente – sottolinea l’assessore Luigi Marroni – anche grazie alla grande professionalità e dedizione di tutti gli operatori coinvolti nel servizio. In tutte le missioni compiute, l’intervento di elisoccorso ha garantito il trasporto in tempi rapidi nell’ospedale più appropriato. Ciò non toglie che si sia sempre alla ricerca di un miglioramento di questo servizio così fondamentale per salvare vite dei cittadini toscani e di quanti si trovano, anche per turismo, nella nostra regione”.
L’elisoccorso in Toscana
In Toscana il servizio di elisoccorso, attivato dal luglio 1999, è organizzato su tre basi operative:
- elicottero Pegaso 1, con base all’ospedale Santa Maria Annunziata (Ponte a Niccheri), nella Asl 10 di Firenze, con competenza operativa prevalente nell’area Toscana centrale;
- elicottero Pegaso 2, con base all’ospedale Misericordia della Asl 9 di Grosseto, con competenza operativa prevalente nell’area Toscana sud e isole dell’arcipelago;
- elicottero Pegaso 3, con base all’aeroporto del Cinquale, Asl 1 di Massa Carrara, con competenza operativa prevalente nell’area Toscana nord e isole dell’arcipelago.
L’elicottero Pegaso 1 opera in orario diurno, mentre sia Pegaso 2 che Pegaso 3 sono in grado di volare anche di notte, garantiscono 22 ore di operatività al giorno, con turni di 11 ore intervallati da un’ora di fermo tecnico, e sono abilitati al sorvolo del mare e pertanto garantiscono il soccorso nelle isole dell’arcipelago toscano.
L’elisoccorso viene utilizzato per:
- interventi territoriali di emergenza/urgenza (interventi primari);
- trasporti interospedalieri di emergeza/urgenza (interventi secondari);
- attività di soccorso in ambiente ostile/montano;
- attività addestrativa, voli per ricognizioni, sopralluoghi;
- missioni tecnico logistiche su richiesta del Soccorso Alpino e Speleologico Toscano (SAST).
L’attività dell’elisoccorso nel 2012
Nel 2012, l’elisoccorso ha effettuato in Toscana 1.957 missioni di soccorso sanitario, delle quali 1.325 (67,7%) rappresentate da interventi primari (direttamente sul luogo di evento). In particolare, 128 (9,7%) missioni di elisoccorso per interventi primario sono state effettuate nell’arcipelago toscano, nelle seguenti isole: 1 a Montecristo, 14 a Capraia, 6 a Giannutri, 96 al Giglio, 11 all’Elba. Gli interventi primari nelle isole dell’arcipelago toscano sono effettuati quasi esclusivamente con gli elicotteri 118, che rappresentano pertanto il mezzo di gran lunga più efficace per effettuare il soccorso sanitario nelle isole.
In tutte le missioni, l’intervento di elisoccorso ha garantito il trasporto del paziente direttamente dal luogo dell’evento all’ospedale appropriato, per dotazioni e funzionalità, all’ottimale percorso di diagnosi e cura (in particolare per le patologie tempo dipendenti quali trauma, ustioni, infarto, ictus), nei tempi più rapidi possibile ed in linea con le indicazioni internazionali secondo le quali la precocità condiziona pesantemente gli esiti di mortalità e di disabilità residua (golden hour).
Gli interventi secondari (da un ospedale all’altro, di emergenza/urgenza tempo dipendenti) sono stati in totale 609, di cui 135 (22,1%) in partenza dall’ospedale di Portoferraio. Nella quasi totalità dei casi, i trasferimenti interospedalieri di emergenza urgenza si sono resi necessari per trasportare il paziente, in tempi competitivi rispetto al trasporto via terra, verso presidi ospedalieri in grado di garantire prestazioni diagnostiche terapeutiche di emergenza urgenza non eseguibili nell’ospedale di partenza.