La questione del dissalatore è veramente complessa e non la si può affrontare senza conoscerne a fondo tutti gli aspetti.
C’è una Legge malandrina, la Legge regionale 10 novembre 2014, n. 65, che riprende una Legge nazionale, che all’Art. 34 dice che “l’approvazione del progetto di un'opera pubblica o di pubblica utilità costituisce variante agli strumenti di pianificazione territoriale o urbanistica del comune”. Quindi l’approvazione da parte della Regione/AIT è passata, passa e passerà sempre sopra la testa del consiglio comunale di Capoliveri. Se non si parte da qui, tutto il resto sono parole al vento.
Come quelle di Montagna che con roboante enfasi diceva qualche giorno fa sui giornali che il comune si era espresso contro la realizzazione del dissalatore. Poverino, non ha capito proprio nulla e insisto che l’unica strada per fermare la realizzazione dell’opera è quella politica, anche se ora ho paura che sia proprio troppo tardi.
Montagna non lo sa perché non si informa, ma se andasse a vedere le sentenze del TAR, scoprirebbe che in data 9 settembre u.s. è stata pubblicata una Ordinanza Cautelare che, per ora, da ragione ad ASA che in autotutela ha annullato l'aggiudicazione della gara all’impresa Acciona Agua s.a. e ha quindi approvato gli esiti della procedura e disposto l'aggiudicazione della medesima selezione in favore dell'ATI SUEZ, unica concorrente rimasta in gara.
Quindi ad oggi abbiamo il nome della ditta che farà i lavori del dissalatore e si chiama ATI SUEZ.
Con buona pace del povero Montagna che si trova lì dove è senza neanche sapere come ci è arrivato e cosa ci stia a fare e che cosa dovrebbe fare. Anche se non mi stancherò mai di dire che va sempre rispettato il volere degli elettori così come vanno accettate le decisioni del Consiglio di Stato anche se diametralmente opposte a quelle del TAR Toscana.
Ruggero Barbetti