Noto un improvviso rifiorire di messaggi relativi alla imminente costruzione del dissalatore di Mola. Nel mentre serpeggia tra gli elbani la convinzione che ormai il dissalatore debba considerarsi cosa fatta essendo completati i decreti che approvano e finanziano le opere mentre figura redatto e già firmato il contratto provvisorio di appalto delle opere. In sostanza risulta imminente l'inizio dei lavori per cui il dissalatore è ormai da considerarsi non più eliminabile.
Detto questo c'è una voce che suona molto insistentemente. Molti messaggi accusano questa decisione con la assenza completa di alternative di validità superiore al dissalatore medesimo. Al riguardo io distinguerei due punti di vista diversificati da tenere ben sotto osservazione. Da una parte risalta come gli enti pubblici tengano intenzionalmente nascoste le alternative, dall'altra parte le alternative esistono eccome.
Baserei le quelle più valide su un fattore sostanziale. È stato ampiamente dimostrato come il volume totale di acqua di pioggia che cade in un’intera annata sull’Isola d’Elba è pari ad almeno dieci volte quella necessaria per soddisfare il fabbisogno ma esiste un grosso problema. Il volume totale annuo si distingue per una profonda ed eccezionale caratteristica negativa: esso precipita sull'isola nei periodi invernali quando la richiesta è minima e poi manca totalmente d'estate quando i consumi sono rilevanti. Da questo fenomeno deriva un danno enorme: i grandi e preziosissimi volumi invernali vengono lasciati scaricarsi inutilizzati a mare e quando arriva la successiva estate manca l'acqua. La soluzione appare ovvia bisogna trovare il modo di accumulare l'acqua invernale e riuscire a conservarla per l'estate seguente. Da notare che si tratta di acqua potabile a costo prossimo allo zero.
Per ottenere questo risultato sono state proposte attraverso gli anni numerose soluzioni. Io descriverò quelle che secondo mè sono le migliori. Prima di tutto parlo di quella più vecchia risalendo a circa trenta anni fa. Il prof. Megale dell’università di Pisa aveva presentato un bellissimo progetto che prevedeva di ricavare un enorme serbatoio sotto la piana di Marina di Campo tramite un diaframma sotterraneo di impermeabilizzazione che percorreva un tratto di costa marina in modo da isolare totalmente dal mare il sottosuolo permeabile di tutta la piana. In questo modo veniva costituito un deposito naturale sotterraneo che si riempiva da solo nelle stagioni invernali costituendo un invaso di ben due milioni di mc di acqua potabile pronto nella successiva estate ad alimentare tramite pozzi l'acquedotto
Io stesso nell'anno 2002 ho presentato all'hotel Airone di Portoferraio un progetto mediante il quale si poteva costituire lo stesso serbatoio sotterraneo con una galleria che circonda il. Monte Capanne. questo serbatoio aveva la favorevole caratteristica di poter essere costruito attraverso gli anni in tanti piccoli stralci tutti funzionali in modo da diluire la spesa.
Ambedue le soluzioni presentavano il vantaggio di non costruire opere impattanti sopra il suolo. L'acqua trovava nel sottosuolo l'ambiente ideale per conservarsi lungamente al sicuro e al fresco da inverno ad estate.
I due progetti dono visibili su internet basta cliccare: https://tuttoacquedotti.it/2014/03/15/grandi-accumuli-sotterranei-dacqua-creati-con-diaframmi-di-impermeabilizzazione/
Marcello Meneghin