Elba Salute chiede e ottiene al Congresso ANSPI sezione “Nuovi modelli di Servizi” dalla Dirigenza ASL Nord Ovest, un impegno sanitario per inserire questa nuova figura professionale fondamentale all’Elba per garantire la Continuità Assistenziale e di cure Territoriali ora scarse e approssimate entro dicembre 2021.
Questo operatore sanitario ha fatto i suo ingresso nella sanità Toscana con delibera 597 del 2018 e da allora è stato un punto di riferimento per la Cittadinanza dell’ASL Sud Est poiché ogni cittadino di quella zona vasta ha un infermiere di famiglia e di comunità assegnato. Lo ha ricordato anche il Presidente della Regione Toscana Giani in un incontro del 1 ottobre ad Arezzo. Il rapporto con la cittadinanza è un infermiere ogni 3.000 abitanti quindi Arezzo ne ha 117; Siena 114; Grosseto 103.
Anche la nostra ASL Nord Ovest ha attivato questo ottimo servizio sanitario territoriale inserendo questa figura a Livorno, Lucca, Altopascio, Porcari, Capannori, Villa Basilica, Montecarlo, Isola del Giglio, Collesalvetti.
L’Elba, come spesso accade, anche questa volta è stata dimenticata l’ASL Nord Ovest. A fronte di questa insincera dimenticanza, venerdì 8 ottobre nel Congresso ANSPI il nostro Comitato Elba Salute ha richiesto e preteso, secondo delibera, che anche all’Elba fosse istituito la figura dell’”Infermiere di Famiglia e di Comunità”.
La Dirigenza ASL Nord Ovest credendo forse che anche questo diritto sanitario, come molti altri, potesse passare distante dalla nostra Isola, si è ricreduta e ha garantito che entro la fine del 2021 anche l’Elba avrà gli infermieri di famiglia e di comunità. Visto che è un diritto, chiediamo ai Sindaci Elbani di vigilare sull’attivazione di questo servizio determinante per la Continuità Territoriale e Assistenziale.
L’infermiere di famiglia e di comunità è un professionista responsabile dei processi infermieristici in ambito familiare e di comunità operando sempre in collaborazione con il medico di base (MMG) e il pediatra di libera scelta. Ogni assistito o famigliare può quindi contare sulla presenza costante dell’infermiere di famiglia e comunità come punto di riferimento nell’ambito dell’assistenza territoriale. Con questo servizio si intende rafforzare il territorio investendo sulle competenze infermieristiche all’interno dei contesti familiari, possibilmente senza il ricorso alle strutture sanitarie e sociali di altra natura.
L’infermiere di famiglia e di comunità non è l’infermiere di studio del medico di famiglia (MMG) con il quale collabora per garantire al cittadino la Continuità Assistenziale.
Francesco Semeraro
Comitato Elba Salute