Egregio signor Sindaco,
nell’augurarle una buona giornata, crediamo sia il momento, ora che è finita la stagione turistica del bel tempo e delle vacche grasse, di porre attenzione su alcuni aspetti che interessano la nostra struttura portuale che, ne converrà, da sempre costituisce la porta di ingresso e un vero e proprio biglietto da visita per la nostra città. Una città che, allo straordinario fascino storico culturale di cui siamo orgogliosi e che è desiderio e meta ogni anno di innumerevoli genti, assomma il privilegio di essere una cittadella a vocazione marinara, e non solo per un porto e un golfo tra i più sicuri del Mediterraneo, ma anche per la presenza di alcuni borghi marinari fra cui quelli del Grigolo e di San Giovanni.
E converrà anche con noi che è dalla salubrità dell’ambiente, dall’aria e da un mare puliti, e dal grado di salute dei cittadini che si determina la civiltà e la qualità della vita di un paese, con indubbi riflessi sulle condizioni e lo sviluppo delle proprie effettive potenzialità socio-economiche. Ed è per questo che occorre evitare, prima che sia troppo tardi, che l’area portuale venga irresponsabilmente inquinata dalla fuoruscita di fumi dai traghetti, dallo sversamento in mare di idrocarburi provocato da navi in sosta, oltre che dallo scarico di detriti e di liquami fognari spesso incontrollati, come sta avvenendo, purtroppo, da alcuni anni a questa parte.
E’ in questo quadro, a nostro avviso, che si pone il problema del ruolo che Portoferraio, attraverso la sua rappresentanza istituzionale e per l’importanza del movimento passeggeri e merci da e per l’Isola d’Elba che la distingue, può e deve svolgere all’interno dell’Autorità di sistema portuale un ruolo più marcato e da protagonista rispetto a quanto sia emerso finora.
Lo diciamo perché su questioni di grande rilievo, strettamente connesse le une alle altre, quali ambiente e salute, qualità del lavoro e sicurezza sul lavoro, avvertiamo un preoccupante silenzio delle istituzioni a cui è affidato il compito di controllo e di applicazione delle norme previste per legge. Non riteniamo sia il caso di aggiungere, perché a tutti noto, il pressante richiamo che il Capo dello Stato, anche recentemente, ha dichiarato in merito alla necessità di mettere in atto tutte le forme possibili di tutela e prevenzione a salvaguarda della sicurezza sui luoghi di lavoro, dove ogni giorno si registrano un numero intollerabile di tragedie umane fino a raggiungere, nell’ultimo anno, la spaventosa cifra di oltre 800 incidenti mortali.
Anche se non è suo compito specifico, crediamo, signor Sindaco, che lei non può ignorare questi aspetti, né quelli che interessano la precarietà dei lavoratori sui piazzali di imbarco, per cui, a causa delle dinamiche estive del mordi e fuggi, che inducono ad essere presenti finché c’è polpa e a dileguarsi quando resta l’osso, la stagione si riduce, quando va bene, a soli quattro mesi, dilatando all’infinito la possibilità per le ultime generazioni di aspirare ad una meritata e adeguata pensione.
Una volta, se ben ricordiamo, la colpa di questa situazione veniva imputata, a torto o a ragione, alla cosiddetta “casta dei portuali”. Oggi, che dei portuali se n’è persa la memoria, le cose paiono andar come e peggio di prima, con un livello occupazionale sempre più ridotto ai minimi termini. Ed è opportuno rilevare, in tal senso, che anche nel contratto di servizio contenuto nel bando con cui Moby ha assunto la gestione di Toremar, non c’è traccia alcuna di clausola sociale atta a garantire una occupazione di qualità, di cui ci sarebbe urgente bisogno ma su cui nessuno fa nulla per recuperare il tempo perduto. Qualcosa c’era da aspettarsi dall’apposito Osservatorio, se non altro per confrontarsi e discutere su come ovviare a queste secolari deficienze. Purtroppo anche da questo fronte il silenzio regna sovrano.
In merito alla consistenza numerica delle tabelle di armamento non c’è da essere molto ottimisti se dovesse ancora perdurare l’attuale stato di inerzia a poco meno di due anni dalla scadenza del contratto di servizio Toremar prevista nel 2023. Pertanto riteniamo doveroso che fin d’ora le istituzioni, con in testa il Comune di Portoferraio, procedano alla organizzazione delle iniziative ritenute più opportune con l’intento di attuare una sostanziale revisione del contratto, vincolandone i contenuti ad un progetto di trasporto marittimo innovativo e di assoluta qualità e sollecitando su questo la partecipazione e il contributo più ampi della società elbana e dell’arcipelago toscano...
Ci consenta infine, signor Sindaco, un suggerimento che attiene alla sicurezza dei cittadini che per diletto o per altro frequentano le nostre banchine, passeggiando lungo i bordi e godendo della vista del nostro stupendo golfo. Si faccia in modo, coinvolgendo le competenti Autorità marittime, che le scalette di risalita contrassegnate da vernice gialla siano incassate nella struttura con luci e manici di presa (tipo piscina) sul piano di calpestio per una risalita autonoma e sicura come esiste negli altri porti italiani. Dio non volesse che un giorno qualcuno dovesse inavvertitamente cadere in acqua senza poter poi avere la possibilità di salvarsi a causa della difficoltà nel risalire
Pur non condividendo alcune cose che fa (o le molte che non fa), contiamo con fiducia sulla sua attenzione e la salutiamo con sincera cordialità.
Sinistra Italiana Isola d’Elba