Scarsamente trattato il tema dell'abolizione della caccia e di fatto siamo alle porte coi sassi, perché il 20 di ottobre scade il tempo per la raccolta delle firme e le adesioni sono possibili anche on-line collegandosi al sito www.referendumsiaboliamolacaccia.it/firma-digitale/ una firma per chi vuole far smettere lo sterminio degli animali in Italia, da parte di chi considera lo sparare a questi esseri viventi una forma di divertimento, un passatempo ed anche un esercizio di abilità. Possibile firmare anche recandosi al proprio comune di residenza informandosi su orari e modalità. A proposito dello sterminio Lav, Lega antivivisezione, ha fatto un po' di calcoli circa le quantità gli animali uccisi ogni anno e riportiamo fedelmente quanto scritto sul sito di tale associazione: "Basandoci sul numero di cacciatori, che in Italia sono circa 500.000, e sui carnieri e il registro del numero di animali uccisi durante una battuta di caccia, delle Regioni Veneto, Lombardia, Sicilia e Toscana, abbiamo elaborato una stima: ogni anno possono venire uccisi legalmente 400 milioni di animali, più di 4 milioni per ogni giornata venatoria, 400.000 per ogni ora, 116 al secondo".
Se tale stima è valida risulta veramente impressionante ciò che sta avvenendo da lustri e c'è chi comincia a pensare che sarebbe da abolire anche la pesca. Del resto l'industria dell'allevamento è abbondantemente diffusa in tutto il mondo e così gli animali liberi esistenti in natura, potrebbero vivere e morire di morte naturale oppure diventare preda di altri animali e non degli uomini, secondo le eterne leggi che regolano la natura stessa.
Il comitato referendario “Referendum Sì aboliamo la caccia” chiede quindi di cancellare tutti gli articoli della L. 157/92 che disciplina l'attività venatoria. Così facendo, della legge in questione rimarrebbero in vigore solo le parti che tutelano e proteggono la fauna selvatica, mentre verranno cancellate quelle che ne consentono l’uccisione. Il referendum abrogativo, che da mesi sta cercando le firme ha espresso anche il dettaglio di come alcuni sondaggi abbiano dimostrato che gli italiani sono contrari alla caccia in ragione del 70%-80% e per realizzare il referendum ci vogliono 500.000 firme. Nel 1990 fu tentata già questo tipo di azione ma non fu raggiunto il quorum. "Un altro fattore da considerare - dicono gli anticaccia - che oltre il fatto dello sterminio di milioni di animali parallelamente finiscono nell'ambiente tonnellate di piombo e cartucce, e purtroppo esiste anche di tanto in tanto il bollettino delle vittime umane, ferite durante le battute di caccia, un dato che pare sia in costante aumento, sia fra i cacciatori stessi sia fra incolpevoli frequentatori delle aree boschive".
Lettera Firmata