21 ottobre anno del Signore 2021, terzo anno scolastico nel bel mezzo della pandemia.
Andrò dritta al punto, consapevole che l’attenzione si sia ridotta all’osso (colpa del Covid…), che la questione sia di scarsissimo interesse (colpa del Covid…) ma soprattutto che dilungarmi in spiegazioni corpose sia una perdita di tempo eccessiva quasi quanto gli aggettivi che utilizzo (colpa del Covid…).
Ho ricevuto come genitrice da parte delle rispettive scuole superiori frequentate da mia figlia e mio figlio le convocazioni contenenti le istruzioni per le consuete assemblee di classe e per l’elezione della componente genitori degli organi collegiali (ovvero i rappresentanti di classe).
Nelle suddette è precisato che: le assemblee dei genitori si svolgeranno in modalità on-line, le elezioni dei suddetti rappresentanti avverranno in presenza, in giardino MA se il tempo metrologico non lo permettesse, queste avverranno all’interno degli Istituti SOLO per i genitori muniti di Green Pass.
Potrei scrivere un poema sulla quella che per me si palesa come una ulteriore (qualora ce ne fossa ancora bisogno) discriminazione nei confronti di coloro che sono sprovvisti del suddetto documento; ve la risparmio per una sorta di amor proprio (il famoso tempo da non sprecare).
Mi chiedo però: perché le istituzioni scolastiche che in questi due anni e mezzo hanno tenuto botta in maniera piuttosto discreta, toccando talvolta delle punte di eccellenza al punto da mettere in ombra quel poco (o quel qualcuno) che non ha funzionato, non abbiano preso il meglio da questa disgraziata esperienza.
Spiego (tre minuti di attenzione prego!).
Abbiamo capito che la tecnologia può venirci incontro, semplificarci e talvolta sostituire tutta una serie di pratiche ormai obsolete. Chi si sogna più di andare alla posta senza prenotare il posto con l’APP Ufficio Postale? Chi fa più girare (e sprecare) inutile carta quando basta un tik su “presa visione”? Perché fare ore di fila per i ricevimenti quando puoi fare un colloquio programmato via Meet?
Poi, vogliamo parlare della assemblee scolastiche svolte in modalità on-line? Silenzio tombale, nessuno che si sovrappone, piena attenzione, e il mitico distanziamento sociale. Ma soprattutto una partecipazione quasi totale.
Alla luce di questa evidenza, anche in seguito al confronto con altri genitori, chiedo:
- dato che le scuole secondarie abbracciano un’utenza che proviene più della metà da altri comuni;
- dato che sarebbe ancora auspicabile l’evitare gli assembramenti;
- dato che la modalità delle riunioni on-line ha dato ottimi risultati come partecipazione e anche come qualità;
- dato che lo spoglio di bigliettini scritti a mano può essere evitato con una semplice votazione elettronica peraltro già sperimentata lo scorso anno e risultata veloce ed efficace;
- dato (e ce lo voglio mettere) che la potenziale esclusione di una parte dell’elettorato mi risulta un tantino discriminante;
per quale motivo non si è pensato di svolgere sia le assemblee dei genitori che le elezioni degli stessi rappresentanti in modalità on-line?
Sarebbe gradita una risposta da chi di competenza ma ancor di più un ripensamento.
Nel primo caso una risposta che sia un tantino più esaustiva di “il Collegio docenti ha così deliberato” e meno paracqua di “è il Progetto Ripartenza”.
Linda Del Bono