Per la quinta volta il TAR condanna il Comune di Capoliveri sul costruendo dissalatore elbano. Quinto ricorso e quinta condanna anche al pagamento degli atti processuali per ulteriori 15mila euro circa.
Il ricorso attuale era contro il decreto della Regione Toscana e voleva contrastare le varianti migliorative a mare del progetto. Ma il TAR, oltre a difendere il progetto migliorativo dal punto di vista ambientale, sentenzia che: “la scelta della realizzazione dell’impianto di dissalazione, oggetto sostanziale delle odierne contestazioni, è stata già compiuta in modo definitivo anche con l’assenso dello stesso Comune di Capoliveri, e non può essere oggi strumentalmente contestata sovvertendo ogni certezza del diritto […]. È dunque evidente come il Comune di Capoliveri non abbia fatto un uso corretto del processo, che è stato invece intentato con l’obiettivo strumentale di rimettere in discussione un’opera pubblica già approvata in modo definitivo e di procrastinarne in tutti i modi possibili la realizzazione”.
Nel 2017, a fronte di alcune richieste dei Comuni elbani e della Val di Cornia di miglioramento dello scarico a mare del progetto del dissalatore, ASA e AIT convengono nella proposta di una variante progettuale migliorativa che allunghi verso il largo (fuori dalle coste elbane) la tubazione di scarico della salamoia, in modo da rendere ancora più sicura la salvaguardia della posidonia marina. Il TAR risponde a questo quinto ricorso spiegando che, nel caso, venga rifiutato il nuovo progetto migliorativo, il dissalatore si farà ugualmente col vecchio progetto, perché il Comune di Capoliveri aveva approvato anche il precedente progetto di costruzione del dissalatore.
“Questa ulteriore sentenza del TAR – ha detto Alessandro Mazzei, direttore AIT – dimostra ancora una volta la legittimità e la correttezza del procedimento amministrativo di Regione Toscana e Autorità Idrica sul dissalatore, opera strategica regionale necessaria per la messa in sicurezza dell’Isola d’Elba”.