Ieri (16 dicembre) è stata pubblicata su alcune testate la notizia che il Consiglio Regionale Toscano sarebbe favorevole alla realizzazione di murales sul muro che, in Pianosa, separava l'area civile da quella carceraria e conosciuto col nome di "Muro Dalla Chiesa". Il Consiglio sarebbe anche favorevole a supportare economicamente tale realizzazione.
L’Associazione per la Difesa dell’Isola di Pianosa è fortemente contraria a questa iniziativa.
Questo muro, inutilizzato anche ai tempi del carcere, rappresenta solo una ferita, che taglia in due l'isola. Una bruttura a livello estetico e paesaggistico e una pesante barriera ambientale.
Qualsiasi iniziativa che miri al suo recupero o valorizzazione è negativa e inappropriata, perché ne approverebbe l'esistenza stessa, riconoscendole un valore che non ha.
Il muro funge da barriera di separazione ai liberi scambi faunistici, per non parlare del fatto che impedisce fisicamente alla sabbia, che si genera per erosione nell’area della “ex colonia”, di raggiungere la spiaggia, ostacolandone il ripascimento naturale e favorendone l’arretramento, già pesantemente agevolato dal cambiamento climatico.
Il muro, edificato negli anni ’70 senza alcuna attenzione, trancia in due la Villa Romana di Agrippa e la sua ombra incombe molto pesantemente e in modo opprimente sui resti romani. No a qualsiasi forma di valorizzazione di questo obbrobrio.
L'impegno delle istituzioni dovrebbe essere quello del suo abbattimento con relativa rimozione delle macerie.
Un'azione certamente non facile, ma unica meritevole da attuarsi.
Associazione per la difesa dell'isola di Pianosa