Le cronache di un territorio a noi vicino, hanno riportato - negli scorsi giorni - la deplorevole vicenda di una aggressione perpetrata ai danni di un ragazzo di una famiglia di religione israelita da parte di altri due adolescenti.
Il fatto per come è maturato non è liquidabile solo come "soltanto" un episodio di comunque inaccettabile "bullismo", ma è stato vissuto dalla comunità anche come una ancor più grave manifestazione di intolleranza razziale.
Lo sconcerto che ha provocato è testimoniato dalle prese di posizione di soggetti istituzionali che riportiamo qui di seguito:
Insulti a bambino ebreo, Giani e Nardini: “Combattere l’indifferenza che aiuta il razzismo”
“Razzismo e antisemitismo covano tante volte sotto le ceneri. Per questo non possiamo permetterci di sottovalutare alcun gesto, anche se fossero solo parole uscite per un attimo fuori di senno. Ancor meno possiamo chiudere gli occhi quando alle parole si somma, come in questo caso, la violenza”.
Il presidente della Toscana Eugenio Giani commenta così l’episodio, riportato dai media toscani, che ha visto protagonista a Campiglia Marittima in provincia di Livorno un bambino di dodici anni, aggredito, insultato e preso a calci e sputi da due ragazzine poco più grandi di lui, quindicenni. “Tu devi stare zitto perché sei ebreo e devi morire nel forno” lo avrebbero aggredito le giovani, secondo quanto riferito dal padre.
“Si tratta di un episodio grave – prosegue Giani - E il fatto che sia accaduto in Toscana, dove molto e da anni abbiamo investito sulla memoria e sul racconto alle nuove generazioni di quello che è successo nei campi di sterminio, ci insegna che il vaccino contro razzismo e discriminazioni ha bisogno di richiami continui”.
“Davanti a questo ed altri episodi simili non possiamo chiudere gli occhi. Mai – ripete l’assessora alla cultura della Memoria della Toscana, Alessandra Nardini - Ottanta e più anni fa in Germania come in Italia le persecuzioni e le discriminazioni degli ebrei, ma anche degli omossessuali, delle persone con handicap, rom e sinti, oppositori politici e di tutti coloro che furono etichettati come ‘diversi’, si poterono realizzare anche a causa dell’indifferenza. Coltivare la Memoria è essenziale per combatterla”. “La memoria, per dirla con il linguaggio della pandemia – conclude - è il vaccino più potente che abbiamo e sono orgogliosa che in Toscana in questi venti anni si siano realizzate più edizioni del treno della memoria, intervallate dal grande meeting". "Tante studentesse e tanti studenti toscani - conclude - hanno potuto così vedere con i propri occhi i luoghi di quegli orrori ed ascoltare le parole dei testimoni di quelle persecuzioni. Proprio questa mattina abbiamo presentato il programma del Giorno della Memoria 2022, un impegno che si rinnova ogni anno".
Viaggi e meeting sono eventi non improvvisati. La Regione li organizza infatti formando le insegnanti e gli insegnanti, che a loro volta preparano studentesse e studenti con approfondimenti in classe. Conoscenza e coinvolgimento, anche emotivo, sono le parole chiave: un lavoro ampio ed articolato per cercare di capire cosa è successo, fornendo gli strumenti utili per decifrare il passato (ma anche il presente). E il successo lo si vede negli occhi e nelle parole delle ragazze e dei ragazzi, al ritorno sempre diversi rispetto alla partenza.
Dal 2002 al 2019 in Toscana sono stati organizzati undici treni: tutti gli anni fino al 2005 e ad anni alterni successivamente, intervallati dal 2006 dai meeting al Mandela Forum di Firenze con ottomila studentesse e studenti da tutta la Toscana. Gli incontri sono proseguiti anche durante la pandemia, con ragazze e ragazzi collegati in videoconferenza. Come accadrà quest'anno, nella mattina del 27 gennaio.
La presidente della Provincia, Marida Bessi, esprime sconcerto e preoccupazione per il grave episodio di antisemitismo, accaduto in Val di Cornia, di cui è stato vittima un bambino.
“Le parole sono pietre, e mai come oggi la frase di Carlo Levi trova un’infelice conferma nelle offese antisemite rivolte da due ragazzine ed un bambino, che è stato anche aggredito fisicamente.
Cos’è che non ha funzionato nel meccanismo delicato della trasmissione della memoria, di quella che fu l’immane tragedia dello sterminio degli ebrei ad opera del nazismo.
Perchè due ragazze, poco più che bambine anche loro, prendono di mira un loro quasi coetaneo con frasi che mai penseremmo di sentire nella nostra comunità?
E’ successo qui, in un paese della nostra provincia, in un tempo presente che ci rimanda ad un passato odioso.
Forse neanche loro sapevano bene di cosa stavano parlando, ma quel riferimento allo sbattere l’ebreo in un forno, quell’umiliare il bambino con sputi, calci e offese, fa male, perchè significa che non si è fatto abbastanza per far conoscere l'orrenda realtà di migliaia di bambini mandati a morire nei campi di sterminio.
La Provincia, in diverse occasioni legate alla commemorazione del Giorno della Memoria, ha proposto la mostra dei disegni dei bambini di Terezin, perché si conoscesse la storia delle migliaia di ebrei, tra cui tantissimi fanciulli, ammassati là prima di essere avviati ai lager per essere eliminati.
Quest’anno, il 27 gennaio, l’Amministrazione Provinciale inaugurerà una mostra documentaria dedicata all’artista Charlotte Salomon, giovane ebrea berlinese, deportata ad Auschwitz, dove morì a soli 26 anni, anche lei poco più che ragazzina.
Ci ha lasciato una sola grande opera, realizzata durante il dilagare del nazismo in Germania, in cui parla della sua vita e della sua famiglia.
Una goccia nel mare della memoria, ma spero che, pur con le limitazioni imposte dalla pandemia, gli studenti possano venire a visitarla, per conoscere quello che è stato di milioni di uomini e donne, tanti ragazzi e e ragazze come loro, e chiedersi come è potuto accadere che niente abbia fermato l’odio e la furia della Soluzione Finale voluta da Hitler e avallata senza pietà dai gerarchi nazisti e fascisti.
Spero che le due ragazze comprendano l’enormità del loro gesto e che siano accompagnate in percorso di conoscenza e consapevolezza, che è prima di tutto un percorso che dobbiamo fare tutti, per far sì che la memoria di quello che è stata la Shoa non venga mai meno.
Esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza al presidente della Comunità Ebraica livornese, nella speranza che fatti del genere non accadano più”.
Pd Toscana: “Fatto di estrema gravità, lavoro contro cultura odio deve essere portato avanti. Solidarietà alla vittima e alla sua famiglia”
“Quanto accaduto a Campiglia Marittima lascia senza parole.
Non ci sono giustificazioni per la violenza fisica e l’odio nelle parole delle due ragazzine che hanno picchiato e offeso un loro coetaneo perché ebreo.
Torna a riecheggiare, proprio nella settimana dedicata alla memoria della shoah, il fantasma dell’odio razziale.
Un fatto di gravità estrema che racconta di un lavoro contro la cultura dell’odio che deve essere portato avanti con forza e di cui anche la politica deve essere protagonista combattendo e respingendo ogni tentativo di rigurgito del passato.
Sappiamo bene quanti ragazzi nella nostra regione siano stati sensibilizzati nelle scuole, dall’Anpi e dalle altre associazioni, con iniziative come il treno della memoria. Da parte nostra, insieme alla solidarietà al bambino vittima di discriminazione, ingiurie e violenza e alla sua famiglia, la consapevolezza che finché ci sarà anche solo una vittima di discriminazione, la battaglia contro l’odio non sarà pienamente realizzata.”
Così la segretaria del Pd toscano, Simona Bonafè, e Simone De Rosas, segretario del Pd Valdicornia Elba, in merito a quanto accaduto a Campiglia Marittima (Livorno).
Aggressione antisemita: Landi (Lega), Sdegno e condanna per gesto figlio ignoranza
"Quanto avvenuto domenica scorsa a Venturina Terme non può che suscitare sdegno e condanna. Un fatto, verificatosi a pochi giorni dal Giorno della Memoria, figlio dell’ignoranza: ignoranza della storia e del dramma subito dal popolo ebraico - e a questo serve il Giorno della Memoria - e ignoranza delle regole basilari della convivenza civile. Al ragazzo e alla sua famiglia la mia vicinanza e solidarietà".
Lo scrive in una nota il consigliere regionale della Lega in Toscana Marco Landi commentando l'aggressione di natura antisemita subita domenica scorsa a Campiglia Marittima da un dodicenne.
Antisemitismo, Campiglia Marittima - Anselmi (Pd): «Fatto gravissimo. Solidarietà al ragazzo e alla sua famiglia. Serve impegno tempestivo delle istituzioni»
«Quello che è successo a Campiglia Marittima è un fatto gravissimo, che ferisce il territorio, la Toscana e la civiltà. Perché se questo accade appena fuori dalla nostra porta di casa, non in un altrove di ignoranza e inciviltà, allora dobbiamo chiederci, tutti, che cosa non abbiamo insegnato abbastanza. Esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà alla famiglia del ragazzo insultato e aggredito, a lui mando un abbraccio. Un fatto increscioso come questo avvenuto a poche ore dal Giorno della Memoria, in ricordo di una delle pagine più nere e crudeli della storia umana, l’Olocausto, inquieta e allarma, ed evidenzia la necessità di intervenire tempestivamente, rafforzando l’impegno verso le nuove generazioni e la loro formazione culturale e civile, indagando cosa sopravviva fra i giovani dei messaggi di un passato terribile, come e perché. Quelle ragazze avranno il tempo di capire chi è stata Anne Frank, cosa sono stati i lager e l’abisso disumano della Shoah. Che nessuna religione può essere uno stigma, che ci sono un milione di modi non violenti di sentirsi grandi. La società ha il compito di aiutarle, hanno una vita davanti. Tempo servirà al bambino e alla sua famiglia perché questa ferita si rimargini. Gli siamo tutti vicini e solidali. Giovedì sarà il Giorno della Memoria, facciamone buon uso perché non termini con la mezzanotte». È quanto dichiara Gianni Anselmi, consigliere regionale Pd, in merito a quanto accaduto nei giorni scorsi a Campiglia Marittima.
Antisemitismo, Nisini (Lega): “investire nell’educazione per contrastare questi episodi”
“Quanto accaduto nel comune di Campiglia Marittima è agghiacciante. Un bambino di 12 anni è stato aggredito brutalmente da due quindicenni solo perché ebreo. Totale solidarietà alla sua famiglia e al piccolo l’augurio di dimenticare presto l’accaduto. Questo grave gesto di intolleranza deve trovare massima fermezza, da parte di tutti noi, nella condanna. È nostro dovere, a partire da noi rappresentanti delle Istituzioni, contrastare con tutte le forze questi episodi e ricordare quanto è determinante investire sull’educazione dei nostri figli, per trasmettere il significato e l’importanza di ciò che la storia ci ha insegnato.”