A seguito di un confronto all'interno del Comitato ‘Libera Scelta Elba’ è emersa la necessità di chiarire, si spera una volta per tutte, la sostanziale e assoluta non appartenenza (o vicinanza) ad alcuno schieramento politico-partitico del Comitato.
Altresì vorremmo continuare ad esprimere formale e aperto apprezzamento nei confronti di tutti quei rappresentanti politici che si operano per la rimozione delle gravi discriminazioni messe in atto da un governo che consideriamo illegittimo e diretta espressione degli interessi delle oligarchie finanziarie,
non certo dei cittadini.
Così si colloca l'intervento del Consigliere Regionale Landi in occasione del sit-in indetto dal Comitato sabato 22 gennaio in piazza Marinai d’Italia (ex piazza del Popolo) a Portoferraio.
Presente tra il pubblico, Landi è stato invitato dallo Studio Legale del Comitato a riferire in merito a ciò che sta accadendo in sede regionale per ‘rimediare’ agli ultimi provvedimenti governativi che impediscono a coloro che sono sprovvisti di Super GP di utilizzare i traghetti.
Egli rappresenta al momento una delle rarissime voci che ha inteso esporre in sede regionale i diritti di cittadini elbani – e non solo - privati della sempre più tormentata continuità territoriale.
L’attuale situazione a livello nazionale, quanto e ancor più di quella locale, testimonia l’abbandono che contraddistingue da diversi anni oramai alcuni ambiti sociali (sanità e scuola in primis), operato da schieramenti politici che in passato sono stati al fianco di cittadini e lavoratori per l’acquisizione e la difesa dei diritti e delle libertà fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione.
Ricordiamo che nel 1679 divenne legge dello Stato inglese (“Habeas corpus act”) che sanciva per la prima volta nella storia umana il principio della inviolabilità personale che ancora oggi tutela il diritto delle persone a decidere sul proprio corpo, a partire dalle cure mediche.
L'articolo 32 Costituzione Italiana infatti, riprendendo quel principio recita che (…) nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Comitato Libera Scelta Elba