Verifica sullo stato di attuazione del piano straordinario da 31,5 milioni di euro, indicazioni sull’appropriatezza delle prescrizioni e delle erogazioni, percorsi dedicati alle visite post Covid (in particolare cardiologiche), più televisite e teleconsulti, promozione dei canali di prenotazione online e maggior formazione per gli operatori dei call center, anche in virtù del recente completamento del Cup 2.0 e dei nuovi strumenti digitali.
Questi alcuni dei temi al centro del vertice sulle liste d’attesa convocato oggi in Regione con le direzioni generali delle aziende sanitarie territoriali e ospedaliero-universitarie, alla presenza del presidente Eugenio Giani, dell’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini e del direttore della direzione sanità, welfare e coesione sociale Federico Gelli. Obiettivo: fare il punto sul piano di abbattimento deliberato a febbraio, concordare eventuali azioni straordinarie e dare ulteriore impulso all’intero sistema alla luce del boom di domande di prestazioni sanitarie, tra visite ed esami diagnostici, che caratterizza il momento attuale.
“Ringrazio tutti gli operatori sanitari e i volontari per l’impegno quotidiano con cui continuano a tutelare la salute di tutti – ha detto il presidente Eugenio Giani- , contrastare la pandemia e garantire l’assistenza sanitaria, le cure e la presa in carico a tutti i cittadini. In questo momento particolare, oltre alla lotta al Covid – ha proseguito Giani- , l'intero sistema sanitario è impegnato anche nel far fronte alle tante richieste di prestazioni mediche e la riduzione dei tempi di attesa . Oggi abbiamo condiviso importanti azioni straordinarie e rinnovato l’impegno comune su questo fronte”.
Oltre all’impatto della pandemia sull’attività ordinaria, il servizio sanitario è chiamato ora a soddisfare una mole straordinaria di richieste di visite ed esami. Si tratta sia di controlli richiesti per pazienti che hanno contratto il virus, sia di prestazioni rinviate durante l’emergenza, anche dagli stessi cittadini. Nel primo trimestre 2022 le visite di primo accesso sono aumentate in media, rispetto allo stesso periodo pre-Covid del 2019, del 17,5%, mentre per le prestazioni diagnostiche si registra un incremento del 26,3%.
Per alcune specialità più direttamente collegate alla pandemia si registrano incrementi, rispetto al 2019, anche più consistenti: ad esempio, su tutto il territorio regionale, c’è un boom di prescrizioni di visite cardiologiche in persone che hanno avuto il Covid: la visita cardiologica aumenta del 40%, le prescrizioni di ECG Holter sono invece aumentate del 22%.
Sullo stato di attuazione del piano, da una prima verifica sul mese di marzo rispetto a febbraio, si registra un incremento di offerta sia per le visite (+12%) che per la diagnostica (+10%), anche se gli effetti maggiori sono attesi, come previsto, tra aprile e giugno.
Per quanto riguarda l’appropriatezza delle richieste di prestazioni, verranno riattivati subito tavoli specifici, sia regionali che di area vasta, con il coinvolgimento della medicina generale e degli specialisti.
Per quanto riguarda le visite post Covid (in particolare cardiologiche, ma non solo) è necessario agire principalmente su due fronti: l’appropriatezza delle richieste e la definizione di nuovi percorsi dedicati, su cui sta già lavorando l’assessorato al diritto alla salute, al fine anche di semplificare l’accesso ai servizi. Più in generale, è iniziato un lavoro per produrre nuove linee guida sui follow up post Covid, che saranno concordate fra specialisti e medicina generale.
Sul fronte della telemedicina, potenziare la televisita consentirà di liberare disponibilità nelle agende per le prime visite. Si è aperta una riflessione anche rispetto alla possibilità di dare vita a una sperimentazione, in una precisa specialistica, per valutare l’opportunità di effettuare televisite anche per prime visite.
In questo contesto, è fondamentale per la gestione delle liste d’attesa ribadire l’importanza della separazione tra prime visite e controlli (follow up). In quest’ultimo caso lo specialista che ha carico il paziente deve sempre prescrivere e prenotare il controllo successivo, garantendo la presa in carico ed evitando che il cittadino debba tornare dal medico di medicina generale per la ricetta e poi al Cup per la prenotazione.
Impegno comune anche sul versante della promozione e della comunicazione dei nuovi canali di prenotazione online, a partire dalla App Toscana Salute, le cui nuove funzioni verranno illustrate domani, venerdì 5 aprile, nel corso di una apposita conferenza stampa.
È stato inoltre richiesto alle aziende di attivare percorsi specifici di formazione e aggiornamento rivolti agli operatori dei Cup, per garantire la miglior comunicazione e informazione possibile al cittadino, anche alla luce del Cup 2.0 e dei canali digitali.
In merito all’esistenza e al funzionamento degli ambiti territoriali di garanzia, sono stati evidenziati e condivisi alcuni punti dirimenti. Tali ambiti sono previsti dal Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa per il triennio 2019-2021, l’ultimo approvato dal Ministero e quindi ancora vigente, dove si legge: “per le prestazioni di primo accesso individuare gli ambiti territoriali di garanzia nel rispetto del principio di prossimità e raggiungibilità”. Gli stessi sono stati recepiti nel Piano Regionale di Governo delle liste di attesa 2019-2021, l’ultimo redatto e ancora vigente in quanto subordinato all'adozione del piano nazionale. Questi “ambiti territoriali di garanzia” nascono, quindi, in funzione del giusto principio di prossimità delle cure per garantire pari opportunità e accesso ai servizi sanitari su tutto il territorio, al fine di evitare che i cittadini debbano affrontare grandi distanze per una visita o concentrarsi in pochi grandi presidi. Garantire un’offerta adeguata in ogni territorio significa evitare che ve siano alcuni più svantaggiati rispetto ad altri.
A margine della riunione plenaria, è stato dedicato un focus particolare alla situazione delle liste d’attesa nell’Area Vasta Nord Ovest, anche alla luce di quanto riportato nei giorni scorsi da alcuni mezzi di informazione. Oltre ai vertici regionali, erano presenti le direzioni generali dell’Ausl Toscana Nord Ovest, dell’Azienda Ospedaliero-universitaria Pisana e della Fondazione Gabriele Monasterio.
In questa fase particolare anche l’Area Vasta Nord Ovest, che peraltro storicamente esprime una maggiore domanda, si confronta con l’esplosione delle richieste determinata dagli effetti diretti e indiretti della pandemia, per fronteggiare la quale verrà ulteriormente ampliata l’offerta complessiva in un’ottica di sinergia tra le tre aziende, pur confermando quanto previsto nazionalmente e regionalmente per gli ambiti di garanzia territoriale.
In tal senso, si evidenzia anche come l’Aoup abbia adottato il cosiddetto “open access” per le prime visite fin dal 2016, una modalità di gestione delle liste d’attesa che negli anni è stata confermata e divenuta modello a livello nazionale per i risultati ottenuti, confermati anche in questi primi tre mesi del 2022.
Complessivamente, ad oggi, vengono erogate dalle tre aziende nell’intera area vasta circa 12mila prime visite alla settimana. Grazie al Piano regionale approvato a febbraio è già in corso un incremento di oltre 1100 prime visite a settimana (tra quelle monitorate nel Piano regionale di governo liste d’attesa).
Oltre a ciò, nella riunione di oggi, le tre aziende si sono impegnate a contribuire, ognuna secondo le proprie potenzialità, ad aumentare ulteriormente l’offerta per le specialità più critiche con oltre 400 prime visite in più alla settimana (cardiologia, oculistica, dermatologia, pneumologia, gastroenterologia, otorinolaringoiatria, fisiatria, reumatologia). In più, la Fondazione Gabriele Monasterio, inoltre, lavorerà in ambito di area vasta per attivare un progetto sperimentale per la lettura degli holter.
“Il servizio sanitario della Toscana, che ha saputo reagire con forza all’emergenza Covid, si trova ora a sostenere una domanda di prestazioni senza precedenti – spiega Bezzini – per effetti diretti e indiretti della pandemia. L’abbattimento delle liste d’attesa rappresenta una priorità assoluta, come dimostrano le azioni assunte oggi, che si aggiungono a quelle che già abbiamo messo in campo. Gli ambiti territoriali di garanzia, previsti dal piano nazionale e recepiti in quello regionale, rispondono ai giusti principi di prossimità e vicinanza, per garantire equità di accesso ai servizi a tutti i cittadini ed evitare che vi siano territori più svantaggiati di altri. L’idea di fondo è che ogni ambito territoriale deve garantire un’offerta di prime visite all’altezza della domanda. Di fronte al boom di prescrizioni, ho chiesto alle aziende ancora uno sforzo in più. Nell’area vasta nord ovest, alla quale abbiamo dedicato un focus specifico, Aoup, Asl Toscana Nord Ovest e Fondazione Gabriele Monasterio garantiranno insieme 400 prime visite in più a settimana per le specialità più critiche, che si aggiungono alle 1100 aggiuntive già previste dal Piano approvato a febbraio e alle 12mila a settimana che già erogavano. E questa è solo una delle azioni intraprese. Ringrazio tutti gli operatori sanitari e i volontari per l’enorme impegno profuso, anche in questa fase delicata tra pandemia e aumento dei volumi di prestazioni erogate”.