L’Elba ha rappresentato per Napoleone Bonaparte un esilio breve, anche se molto importante. Vi ha soggiornato, regnandovi per dieci mesi dal 3 maggio del 1814 al 26 febbraio del 1815. I dieci mesi rimasti nell’immaginario collettivo della gente della perla del Tirreno come prosperi e ricchi di novità – ha fatto più lui che i Medici o gli spagnoli in secoli di dominio –. Sì, perché, al contrario di quanti molti pensano, Napoleone non fu imprigionato all’Elba, egli scelse l’isola e vi regnò portando più innovazioni di qualsiasi governo avesse mai fatto. Per la prima volta dopo secoli l’Isola d’Elba era unita sotto il governo illuminato del piccolo grande corso diventato Imperatore e lo avrebbe ricordato per sempre.
Gli scacchi sono un gioco di guerra e l’Imperatore amava cimentarsi, ne aveva una grande passione. Ci sono riferimenti all’amore di Napoleone per gli scacchi con alcune mosse che sono arrivate fino a noi e si racconta che agli inizi della carriera sconfisse il generale Lazare Hoche sotto lo sguardo ammirato di una nobil donna appassionata del gioco. Le vittorie agli scacchi di Napoleone dimostrano la brillantezza strategica, la tattica e l’acutezza intellettuale.
A mio parere sarebbe opportuno avere un circolo scacchistico a Portoferraio, possibilmente lungo le rive per darne spolvero, intitolato a Napoleone Bonaparte per rendere omaggio alla sua memoria e per testimoniare l’amore degli elbani, cui gli scacchisti dell’isola sarebbero onorati di farne parte, così da poter organizzare un torneo internazionale in nome dell’Imperatore e invitare i migliori giocatori.
Il sindaco Angelo Zini si potrebbe fare promotore di questa filantropica iniziativa reperendo i locali in comodato d’uso gratuito per dare la possibilità agli elbani di cimentarsi nel gioco degli scacchi e promuovere la nostra meravigliosa isola a livello internazionale nel mondo scacchistico.
Enzo Sossi