Due documenti manoscritti ritrovati nell’archivio storico di Portoferraio evidenziano che i forzati condannati alla catena della galera sono continuati ad essere impiegati, ancora nel secolo diciottesimo, nelle opere di fortificazione di Portoferraio così contribuendo, con il loro lavoro, alla storia di Cosmopoli.
Sono due lettere.
Una lettera porta la data del 13 ottobre 1723.
E’ manoscritta da Carlo Rinuccini, invita da Firenze al governatore Vieri in Portoferraio.
Chiarisce il Rinuccini che, per quanto riguarda il mantenimento dei cento forzati e degli ufficiali e marinai che devono custodirli per il “consaputo travaglio”, il “ Ser.mo Gran Principe padrone” “reflette” che il loro mantenimento deve continuare ad essere fatto dallo stesso scrittoio delle galere mentre il pane deve essere fabbricato dalla Biscotteria con una stagnata di vino al giorno e con la solita minestra.
Ecco il testo integrale del documento (Vedi foto):
“Sig Gov.re Vieri /Portoferraio
Ill.mo Sig.re Mio Pron. Col.mo
Per il mantenimento dei cento forzati e degli uffiziali e marinari che devono custodirli,stati lasciati costì per il consaputo travaglio, reflette il Ser.mo Gran Principe padrone che ricevendo i medesimi il governo dallo scrittoio della Galera, devono anche ad essi continuare ad averlo dallo stesso scrittoio e però VS Ill.ma dovrà far fabbricare il pane da codesta Biscotteria del medesimo peso che riceve loro dato quando sono a Livorno e che di più sia data a tutti i forzati una stagnata di vino il giorno per ciascheduno colla solita minestra come venne praticato quando si stanziarono nelle nuove Fabbriche di Livorno di che VS Ill.ma potrà informarsi dai suddetti loro Uffiziali e per il rimborso della medesima Biscotteria e per tutt’altro che potesse occorrere riguardo ai medesimi dovrà VS Ill.ma intendersi col sig Prov.re Prini
Di VS Ill.ma
Firenze 13 ottobre 1723
Dev.mo Obbl.mo Serv.re
Carlo Rinuccini”
(Filza “Lettere della corrispondenza del governatore Vieri dal 16 novembre 1720 al dì 29 novembre 1723”. Archivio del governo di Portoferraio 1553-1799. Carteggio del governatore. C11. Senza numero di pagina. Archivio storico comune Portoferraio)
Carlo Rinuccini nel 1723 è importante personaggio del granducato mediceo,granducato ormai quasi alla fine della sua esistenza perché di lì a poco ad esso si sostituirà nel 1737 il granducato asburgo-lorena.
Nel 1723 il Rinuccini ricopre la carica di segretario di guerra e consigliere di stato del granduca.
In una lettera successiva datata 28 febbraio 1724 scritta al marchese Rinuccini dal governatore di Portoferraio, Vieri, si viene a sapere che il “consaputo travaglio” dei cento forzati è relativo al fosso del Ponticello e che i forzati tentarono la fuga. (vedi foto relativa al fosso del Ponticello nel periodo in cui i forzati alla catena vi lavorarono)
Ecco il testo integrale della prima parte del documento:
“Lettera scritta al Sig Marchese Rinuccini nel dì 28 febbraio 1724
In proposito di quanto mi diedi l’onore di scrivere a Vs Ill.ma coll’ultima mia sul particolare delli forzati che intentarono la fuga al consaputo travaglio del fosso del Ponticello Ella mi replica colla stimatissima sua de 16 cadente essere stato scritto di costì scritto al Sig Provveditore Prini che in proposito delli scudi dieci… “
(Filza “Lettere della corrispondenza del Sig Gen.le Vieri dal 1721 al 1726” Archivio del governo di Portoferraio 1553-1799. Carteggio del governatore. C11. Senza numero di pagina. Archivio storico comune Portoferraio)
Marcello Camici
(Anonimo.Veduta di Portoferraio 1705 circa. Dipinto olio su tela. Fondazione Giovanni Agnelli. Torino. Particolare relativo ad una galera con al remo i forzati che si avvicina al fosso del Ponticello dove hanno lavorato i forzati alla catena)
Nell'immagine di copertina: (Filza “Lettere della corrispondenza del governatore Vieri dal 16 novembre 1720 al dì 29 novembre 1723”. Archivio del governo di Portoferraio 1553-1799. Carteggio del governatore. C11. Senza numero di pagina. Archivio storico comune Portoferraio)