Siamo in estate, le scuole sono chiuse e gli italiani vanno in vacanza. Finalmente dopo due anni di pandemia tutti liberi. La media borghesia ha cominciato a migrare, chi a Milano Marittima, chi a Rimini, chi a Riccione. L’alta borghesia ha riaperto le ville a Portofino e in Gallura.
E’ ricominciato il teatrino estivo con il suo ambaradan, pare essere tornati ai tempi pre-Covid. L’inflazione sta divorando il potere d’acquisto degli italiani, ma non dell’alta borghesia che vive tra Roma e Milano, molti rentier o che hanno ereditato dalla nonna.
Gli italiani intanto, popolo di naviganti, santi, poeti, pizzaioli, camerieri, si barcamena giorno dopo giorno per arrivare alla fine del mese. I giovani dopo essere stati formati nelle università italiane migrano all’estero per trovare un lavoro che permetta di vivere una vita dignitosa, di mettere su famiglia, di avere dei figli. I nostri pensionati dopo una vita di fatica non arrivano a fine mese, al venti i soldi sono finiti ed eccoli migrare, non al mare o in montagna per la meritata vacanza, ma a fare la fila davanti alle mense sociali dove i volontari preparano i pasti gratuiti.
Dopo due anni di pandemia tutti vogliono andare al ristorante, in pizzeria, al mare, ma non ci sono cuochi, camerieri, bagnini.
Tutta colpa del reddito di cittadinanza. Il Covid-19 ci ha cambiati, i giovani non chiedono più di lavorare come prima, senza orari, senza riposi, senza diritti per un salario di 1000/1200 euro al mese. Sfaticati, non ci sono più i giovani d’una volta! Dove sono finiti i nostri migranti con le valigie di cartone che negli anni ’60 hanno ricostruito il paese e fatto la fortuna del triangolo d’oro, Milano-Torino-Genova. In Italia a differenza di quasi tutti i Paesi europei non è previsto il salario minimo, ma abbiamo i nonni che ci danno i soldi per il gelato…
Nel frattempo, i salari italiani sono tra i più bassi in Europa, anzi mentre in Germania, Francia, Spagna sono aumentati da noi sono diminuiti, siamo diventati i meglio malpagati d’Europa. Le disuguaglianze nel Belpaese sono in forte crescita, specialmente nel dopo pandemia: economiche, culturali di prestigio e di potere. E’ aumentata la disuguaglianza sociale all’interno della nostra società, gli individui che vi appartengono non hanno uguale accesso alle risorse che essa mette a disposizione. Di fatto tali risorse sono distribuite inegualmente. Ricchezza, prestigio, potere e istruzione sono i principali fattori attraverso cui si determina e misura la disuguaglianza nella nostra società. In Italia dobbiamo cambiare rotta.
Enzo Sossi