Leggo sul Corriere della Sera un articolo di Mauro Agnoletti Direttore del Laboratorio per il Paesaggio e i Beni Culturali dell’Università di Firenze sulla firma di un accordo fra il Parco delle 5 Terre, ministero dell’Ambiente, Regione Liguria, FAI e comunità locali per il restauro dei terrazzamenti di Punta Mesco. Cosa rende interessante questa notizia oltre al fatto che riguarda un ambiente di straordinario valore all’interno di un parco nazionale molto importante? Sicuramente il fatto che dopo la decisione incongrua del nuovo Codice dei Beni Culturali di togliere ai piani dei parchi qualsiasi competenza sul paesaggio se si vuole tutelarlo davvero e non a chiacchere lo si deve fare con i parchi e il ministero dell’ambiente oltre ovviamente alle regioni.
Ecco perché ritengo valga la pena di segnalare questa notizia specie all’indomani del severo giudizio della Corte dei Conti sui troppi ritardi e inadempienze, specie dei parchi nazionali, nella pianificazione e gestione dei loro compiti.
Se è una buona notizia quindi che anche talune presidenze di parchi nazionali siano andate finalmente in porto dopo tanti rinvii e manfrine lo sarà anche di più quando tutti i parchi potranno disporre di une ente di gestione funzionate. Qui l’austerità non c’entra né punto né poco. E visto che il ministero si è rimesso dopo un lungo sonno al lavoro sono sicuro che provvederà presto anche a questo.
Renzo Moschini