Mercoledi 6 luglio, alle ore 11, nella Sala Nomellini di Palazzo Granducale, si svolgeranno gli Stati Generali delle Pari Opportunità. L’iniziativa è promossa dalla presidenza della commissione regionale P.O., nell’ambito del tour di incontri con i territori provinciali.
I contenuti dell'evento sono stati presentati dalla consigliera provinciale Cinzia Simoni che è anche componente della commissione regionale P.O. e da Tania Caredda, consigliera provinciale con delega alle P.O.
“Si tratta di un vero e proprio un viaggio nella Toscana delle politiche di genere - ha sottolineato Cinzia Simoni – perché la scelta della commissione regionale è stata quella di non concentrare l’iniziativa in un evento unico, ma andare in tutte le province per mappare le varie situazioni, conoscere le criticità maggiormente presenti e i bisogni emergenti dei singoli territori.
L’obiettivo è quello di creare una rete di ascolto e collaborazione tra istituzioni e nel contempo portare a conoscenza delle buone pratiche di pari opportunità già avviate per metterle in condivisione”.
L’incontro è rivolto, in particolare, a sindaci e sindache, ai presidenti delle commissioni P.O., ove presenti, ai presidenti delle commissioni consiliari che trattano questa materia, alla consigliera provinciale di parità e a tutti quei soggetti che nelle istituzioni lavorano nell’ambito delle P.O.
“Abbiamo fatto un lavoro certosino per coinvolgere amministratori e amministratrici dei vari comuni – ha detto Tania Caredda –, finalizzato a costituire un tavolo tecnico che, a partire da quanto già presente sul territorio provinciale, apra un confronto su proposte e attività da mettere in campo”.
All’incontro parteciperà, collegata in videoconferenza, la presidente della commissione P.O. regionale, Francesca Basanieri.
“Riteniamo importante portare avanti le iniziative in maniera omogenea in tutti i territori – ha aggiunto Simoni – ,perché sia possibile diffondere una vera cultura di genere che diventi patrimonio strutturale e condiviso dalla comunità. Questo è possibile se realmente si costruisce una rete di collaborazione e condivisione di informazioni e buone pratiche e la commissione regionale P.O. può essere lo strumento giusto”.
In questo quadro, le province rappresentano il volano per un lavoro capillare sui territori. “Se pensiamo ai fondi della legge regionale 16 oppure a quelli previsti dal Pnrr – ha evidenziato Caredda – vediamo che le province possono recuperare un importante ruolo di coordinamento nella messa a punto di iniziative e progetti nell’ambito della lotta contro gli stereotipi e la violenza ma non solo e gli Stati Generali sono un primo tassello da cui partire.”.