Potrebbe essere il momento di chiederci cosa sta succedendo nel Belpaese. Un nuovo problema politico suggerisce ciò che sta diventando ovvio per chiunque trascorra molto tempo in Italia: gli italiani chiedono stabilità, autorevolezza e non personaggi che paiono usciti dal passato prossimo dove ogni estate vi era un governo balneare. Il Paese in questi momenti complicati è con il Presidente del Consigli dei Ministri, Mario Draghi e il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Si scopre che la maggioranza degli italiani chiedono alla politica di risolvere i problemi contingenti: il lavoro, l’alta inflazione, i prezzi fuori controllo di benzina, luce e gas. Il Paese non ha bisogno di demagoghi che un giorno si e l’altro pure minacciano una crisi di governo mettendo il Paese in fibrillazione.
Mario Draghi è salito al Colle per trovare la soluzione a personaggi offuscati nelle loro scelte dalla smania di protagonismo accompagnata da una dose massiccia di narcisismo. Gli italiani chiedono una politica normale, di portare a termine la legislatura. Auspicano che le prossime elezioni politiche si svolgano dopo che il Presidente della Repubblica il 22 marzo 2023, un giorno prima della scadenza naturale della legislatura, apra il periodo di 60 giorni che porterà alle nuove Camere. Con il voto democratico gli italiani decideranno quali partiti politici avranno i numeri per formare il nuovo governo, ma “ça va sans dire” ovviamente con Mario Draghi premier.
Pare essersi aperta un’estate di fibrillazioni politiche con un gioco di demolizione del governo. Finalmente dopo due anni di pandemia siamo tornati a viaggiare, in vacanza al mare, in montagna, ne avevamo tutti un gran bisogno. L’ironia di tutto questo è che la politica pare allontanarsi dal paese reale, sembra sempre più un teatrino d’antan, di essere tornati alle crisi balneari dove si formavano governi che duravano il tempo ferragostano. Ancora oggi certi personaggi politici, pare non si rendano conto che il mondo è cambiato, che l’Italia è cambiata, che la pandemia ci ha cambiato. Il Paese ha bisogno di stabilità, di un premier affidabile, autorevole a livello internazionale.
Il Covid-19, la guerra in Ucraina, l’alta inflazione, la siccità, la crisi del grano, le cavallette forse ci hanno ricordato i danni dei professionisti del no e le follie del sovranismo, che hanno messo in discussione le nostre coordinate politiche interne e internazionali.
Enzo Sossi