Istituto nello scorso autunno, l'Osservatorio Turistico di Destinazione dell'Elba è inserito nel Progetto "Toscana Turistica Sostenibile & Competitiva" promosso fin dal 2009 dalla Ente Regione. L'obiettivo è quello di "sperimentare, congiuntamente su un insieme di Destinazioni turistiche locali, la gestione delle attività turistiche secondo un approccio sostenibile e competitivo, basato sul dialogo sociale e la misurazione dei fenomeni, sulla base delle indicazioni dell'Unione Europea e della rete NECSTouR (la Rete di Regioni, Università e organizzazioni per un turismo sostenibile e competitivo, presieduta attualmente dalla Regione Toscana).
Attingendo ancora dalle pagine web della Regione:
"Il progetto "Toscana Turistica Sostenibile & Competitiva" è un importante traguardo per lo sviluppo del sistema turistico regionale, in armonia con la conservazione delle risorse naturali, del patrimonio storico, dell'identità culturale e in funzione del miglioramento della qualità della vita dei residenti e dei turisti".
Interpretando tra le righe il linguaggio burocratese, pare quindi opportuno che tale organismo, nel quale sono rappresentate Istituzioni locali, categorie economiche e portatori di interesse, mercoledì 27 luglio, discuta (come richiesto anche dalle Associazioni ambientaliste) e prenda posizione sul RIGASSIFIGATORE che, da alcune settimane, è percepito a Piombino, sulla Costa ed all'Elba come un rischio consistente per la sicurezza degli abitanti di Piombino e zone limitrofe (Cavo compresa) e un danno per le economie turistiche e non dei territori elbano e della Costa.
Al netto del suicidio ambientale di ricorrere ancora al fossile anziché alle Rinnovabili, Governo (decaduto) e Regione Toscana intendono, com'è noto, posizionare sul porto di Piombino (a 1 km dalle case e accanto a un movimento passeggeri annuo di 3 milioni di persone) un impianto galleggiante con 170mila metri cubi di gas liquefatto anziché posizionarlo al largo come si fece, qualche anno fa, con l'analogo impianto OLT di Livorno.
Le cartine allegate riproducono su Piombino le zone di sicurezza (interdizione totale - limitazione - preavviso) in vigore per la nave rigassificatrice a 22 km da Livorno (140mila metri cubi di gas liquefatto contro i 170mila della Golar Tundra prevista sul porto di Piombino). Applicando quei criteri di sicurezza Piombino dovrebbe essere evacuata in presenza del rigassificatore. La differenza tra allora a Livorno e qui ora, starebbe nel fatto che, per decreto, l'emergenza 'giustificherebbe' di non ricorrere alle tradizionali procedure di V.I.A. e V.A.S. ed escluderebbe (sempre per motivi di tempo) il posizionamento al largo.
Lontano da Piombino e con un'informazione superficiale è abbastanza facile cadere nella banalità di etichettare come seguaci del "non nel mio giardino" Comitati e Comuni della Costa che si oppongono con argomenti sensati e documentazione scientifica alla mano a questa logica considerata discriminatoria. Un movimento unitario, quello di Piombino, con cittadini e Istituzioni locali consapevoli di stare facendo una battaglia pacifica che riguarda anche l'Isola d'Elba e la sua principale economia, il turismo; un movimento che si aspetta una voce chiara e forte anche dall'Isola, nelle sue componenti Istituzionali e sociali, oltre a quelle delle decine di persone che il 16 luglio hanno attraversato il Canale per partecipare all'ultima manifestazione per le strade di Piombino.
CR