Il destino del relitto della Concordia non è ancora del tutto delineato, ma tra le ipotesi più accreditate è che la gigantesca nave (se e quando si riuscirà a porla in linea di galleggiamento) venga trasportata nel porto di Piombino che, previo l'adeguamento delle sue strutture diverrebbe, così affidatario di una grande commessa industriale, che potrebbe anche essere la prima di una lunga e interessante serie.
Le nuove norme dell'Unione Europea impongono infatti dal 2015 che lo smantellamento delle vecchie navi di compagnie ed armatori europei non possa essere più effettuati nei comodi ed inquinantissimi "cimiteri" asiatici, ma sarà obbligatorio operarlo presso porti "comunitari" ed in condizioni di massima protezione ambientale.
Se Piombino riuscisse davvero a vincere la partita divenendo "il" polo dello smantellamento in Italia si potrebbe delineare un futuro un po' meno cupo di quanto oggi sia, per il comparto industriale piombinese.
Ed una prova riflessa dell'importanza della partita lo dimostra il "possibilismo cauto" della più importante ambientalista italiana, Legambiente, sia sulla destinazione piombinese della Concordia, sia sulle prospettive di possibili lavorazioni di smantellamento e riciclo di altri natanti giunti a fine corsa.
Anche il Consiglio Comunale portoferraiese si è occupato della vicenda ma senza fare considerazione alcuna di carattere economico-industriale, gli eletti portoferraiesi hanno infatto stilato un Ordine del Giorno approvato unitariamente nella sua ultima seduta, totalmente incentrato sulle "preoccupazioni ambientali" connesse all'operazione Concordia, il testo della stringata mozione approvata (inviata alla stampa solo nelle ultime ore) infatti recita:
"Nella seduta del 24.06.2013, il Consiglio Comunale di Portoferraio ha approvato la seguente mozione relativa alla demolizione della Nave Concordia:
Il Consiglio Comunale di Portoferraio,
RIUNITO in seduta straordinaria il 24.06.2013;
CONSIDERATO che il Porto di Piombino potrebbe ospitare la nave “Concordia” e che a tal fine verranno realizzati lavori che potrebbero interessare il fondale portuale;
IMPEGNA la Giunta a richiedere chiarimenti alle autorità competenti sul tipo di interevento che dovrà essere fatto sui fondali del porto, al fine di garantire la tutela dell’ambiente marino dell’Arcipelago Toscano"