Desidero portate all’attenzione dei lettori la visione Eurocentrica, con l’Italia e l’Unione Europea al centro della politica estera internazionale.
Stiamo vivendo tempi turbolenti, le elezioni anticipate, la guerra in Ucraina, il caldo africano, la siccità, il cambiamento climatico, la crisi energetica, l’alta inflazione, la possibile se non sicura recessione. Forse sarebbe stato opportuno da parte della presidente della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, una maggiore realpolitik quanto nell’annunciare il suo prossimo viaggio in Asia ha dichiarato di volere andare anche a Taiwan. Sarebbe la prima volta dopo 25 anni dall’ultima visita di un presidente della Camera statunitense. La domanda ora è cosa succede quando lo farà e se lo farà?
Intanto, potrebbe innescare un’altra crisi di politica estera dove i Paesi Occidentali stanno già combattendo in Europa a fronte dell’invasione Russa in Ucraina. Poi bisogna prendere in considerazione la politica interna cinese dove infuria una lotta tra fazioni al Politburo, anche se spesso noi occidentali vediamo la leadership comunista cinese come monolitica.
Il presidente cinese Xi Jinping ha costruito la sua base di potere sul nazionalismo aggressivo e sull’idea che il destino di Taiwan sia la riunificazione con la terraferma. La crisi arriva anche in un momento cruciale, tra pochi mesi Xi Jinping è pronto a rivendicare un insolito terzo mandato e non può permettersi di essere visto come un debole. La retorica incendiaria di Pechino negli ultimi tempi ha anche creato slancio verso una escalation. La Cina ha già inviato un numero senza precedenti di aerei militari nella zona di competenza della difesa aerea di Taiwan.
La buona notizia è che né la Cina né i Paesi Occidentali, hanno un ovvio incentivo a consentire la visita per spingerli verso uno scontro militare diretto. La cattiva notizia è che non impedisce errori di calcolo in un momento di alta tensione mondiale.
Forse sarebbe opportuno che la presidente della Camera Nancy Pelosi non si recasse a Taipei per evitare ulteriori tensioni tra la Cina e l’Occidente.
Il mondo ha bisogna di pace e non di possibili futuri scenari di un conflitto armato in Asia.
Enzo Sossi