L’Osservatorio Turistico di Destinazione coordinato dal Comune di Portoferraio, in seguito ad un confronto ed una accurata valutazione sull’ipotesi di localizzare una nave con impianto rigassificatore a Piombino, esprime le seguenti valutazioni:
La scelta del Governo, pur rispondendo ad una esigenza urgente e strategica legata all’approvvigionamento energetico nazionale, non si inserisce nella strada della transizione ecologica e continua a privilegiare l’utilizzo di combustibili fossili, responsabili dell’emergenza climatica.
Il rigassificatore non può essere, né a breve, né tantomeno a lungo termine, la soluzione alla dipendenza dai combustibili fossili.
Il GNL (Gas Naturale Liquefatto) è la soluzione meno pratica: è sempre più costoso e scarso e viene estratto con tecniche dal forte impatto ambientale che provocano significativi danni climatici e ha bisogno di essere trasportato per lunghi tragitti.
Si ritiene che la vera ed unica alternativa debba essere basata sulle energie rinnovabili, a cominciare dal fotovoltaico e dell'eolico offshore, anche galleggiante; progetti sui quali le comunità elbane stanno investendo.
In base alla documentazione relativa all’iter autorizzativo messa a disposizione dal Commissario nominato dal Governo, il cui esame diviene fondamentale per poter assumere le scelte necessarie, si ritiene indispensabile un coinvolgimento diretto nelle procedure autorizzative di tutte le istituzioni locali elbane.
Il porto di Piombino è l’unico punto di collegamento con l’isola d’Elba e da questo dipende la vita di tutti i suoi abitanti, il diritto alla continuità territoriale, ogni tipo di approvvigionamento, e la stessa sussistenza economica insulare, per questo l’eventuale collocazione a Piombino dell’impianto non dovrà in nessun modo interferire con un diritto sancito dalla Costituzione Italiana o mettere in crisi l’intera economia dell’isola.
Il rigassificatore sarebbe posizionato in prossimità di aree densamente abitate e inserito in abito portuale coincidente con gli imbarchi dei traghetti passeggeri, quindi in zone fortemente delicate dal punto di vista della sicurezza e dell’ambiente.
L’impatto ambientale dell’impianto, ancora tutto da verificare, insisterebbe in un’area particolarmente delicata e in prossimità di un arcipelago che vanta estese zone di protezione sia a terra che a mare; in aggiunta sicuramente stenterebbe a coesistere con una con una economia turistica matura e da tempo indirizzata finalizzata alla sostenibilità ambientale.
L’opera rappresenta una scelta in forte contrasto rispetto alle politiche di risanamento ambientale che il porto e il comune di Piombino hanno intrapreso da anni ed insisterebbe in prossimità di aree naturali protette e zone di mare soggette a misure di protezione e valorizzazione; in particolare le fragili condizione ambientali dell’isola d’Elba, del mare antistante e dell’intero Arcipelago Toscano coincidente con un Parco Nazionale che, pur in mancanza di un’Area Marina Protetta, presenta numerose zone di protezione a mare, rientrando così a pieno titolo nel riconoscimento di Riserva della Biosfera MAB dell’UNESCO e all’interno del perimetro del Santuario Internazionale dei Mammiferi Marini “Pelagos”.
Le istituzioni locali, in linea di principio, esprimono la propria netta contrarietà alla localizzazione dell’impianto; tale scelta non viene condivisa dai comuni elbani in quanto in contraddizione con una concreta transizione ecologica.