“Non si assumerà fino a gennaio 2023” : è questo il ritornello che si sente nei corridoi dell’Azienda Usl Nord Ovest, “c’è da ripianare il debito della sanità regionale”.
E con questo ti chiudono la bocca, afferma Francesco Redini segretario generale della CISL FP Livorno, scaricando sui lavoratori i problemi di bilancio e di organizzazione.
E’ impensabile arrivare a gennaio in queste condizioni. Turni di 12 ore consecutive perché non arriva il cambio, salti di riposo per coprire le ferie, richiami in servizio dalle ferie per coprire le malattie improvvise, coordinatori che entrano in turno h 24 perché non c’è chi fa la notte. E questa musica risuona da Livorno all’Elba. E soprattutto nei piccoli ospedali si sente di più il carico di queste difficoltà. Addirittura all’Elba arrivano lavoratori da Pisa o da Viareggio, per coprire i turni scoperti per le mancate assunzioni e i mancati rinforzi estivi, e nonostante questo c’è chi fa 9 notti in un mese per far sì che i colleghi possano prendere qualche giorno di ferie.
E’ inaudito che lavoratori andati in pensione o deceduti durante il servizio non vengano ancora sostituiti, come sta accadendo nel Dipartimento delle professioni tecnico - sanitarie. E’ inaccettabile che si continui a gestire l’ordinario con le prestazioni aggiuntive: invece di assumere si pagano gettoni da 50 euro l’ora a persone che hanno già lavorato in turno, caricandoli ancora di più di stress e di fatica. Dopo 11 ore di servizio quale potrà essere l’attenzione e la disponibilità del lavoratore?
Continua Redini: praticamente l’attività sanitaria è andata avanti grazie agli straordinari e all’attività aggiuntiva (che si configura come straordinario) 2.400.000 euro di straordinari nel 2021 e ben 5.000.000 euro di attività aggiuntiva. Qualcuno ci dovrebbe spiegare qual è la logica: forse solo perché non incide sulla spesa del personale, ma va a bilancio aziendale o incide sui fondi dei lavoratori?
Si assiste a un rimpallo funzionale fra Aziende sanitarie e Regione su chi è responsabile del blocco delle assunzioni, ma alla fine chi paga sono i lavoratori e i cittadini.
A settembre sarà molto difficile garantire i servizi di fisioterapia, di logopedia o la diagnostica radiologica: i buchi di personale sono rilevanti e anche se partissero le assunzioni non farebbero in tempo a entrare in servizio per garantire una normale turnazione.
Questa è la situazione: si preannuncia un autunno caldo, molto più caldo dell’estate che stiamo vivendo.