Chissà, forse è arrivato il momento di dire basta ad un turismo “per caso” e senza identità, almeno a Marciana Marina: non il turismo che capita come capita ma un turismo voluto, programmato e costruito curandone tutti gli aspetti, non limitandosi ad accettare l'immagine del paese semplicemente come anfiteatro del cibo, bello ad ora di cena e meno bello nel resto della giornata.
E' risaputo che i fattori di successo del turismo, ancor più nei periodi di crisi, sono, da un lato, riconoscibilità, tipicità e personalità, tutte associate alle caratteristiche paesaggistiche, estetiche e di sostenibilità del luogo, nonché agli eventi tematici ripetitivi che ci si attende di trovare e, soprattutto ritrovare, nella meta turistica prescelta.
Dall'altro, quale secondo ma non certo ultimo fattore di successo, l'offerta di servizi di qualità e di rapporto qualità/prezzi credibile.
Nel caso di Marciana Marina, poi, queste premesse apparentemente banali sono rese di fatto difficili dalla condanna del paese di dover offrire solo turismo di qualità e non certo di quantità.
Sul fronte della “personalità” Marciana Marina partirebbe con il grande vantaggio di poter contare su una naturale ed originaria bellezza paesaggistica: ma tutto lascia intravedere quasi indifferenza verso la cura proprio delle tipicità paesaggistiche e degli angoli caratteristici storici del paese, ed il prevalere di un diffuso ed acritico, oltre che pluriennale, permessivismo edificatorio e di sovrastrutture su suolo pubblico non adeguatamente regolamentate da alcun punto di vista.
A minare ulteriormente personalità ed identità del paese ha contribuito, e continua a contribuire, il totale abbandono di feste e tradizioni popolari e, come scritto, di eventi tematici e manifestazioni che la rendano a lungo caratterizzata ed attesa: tutto sostituito da macedonie di eventi estemporanei che, certo, non sono in grado di creare fidelizzazione.
Riesce difficile, in particolare, giustificare il totale abbandono di quegli eventi, facili ed economici, che riguardano proprio la storia e l’identità del territorio e della comunità marinese.
Le rievocazioni storiche e il mantenimento delle feste e delle tradizioni, od anche la creazione di nuove feste popolari, meglio se ripetute di anno in anno, costituirebbero un bagaglio culturale da riesumare, coltivare e tramandare.
Sarebbe una operazione Culturale con la “C” maiuscola, non certo sorella minore ed inferiore rispetto ad altre forme culturali e che potrebbero rivelarsi risorse maggiormente coinvolgenti e tali da mettere in atto reali e duraturi processi di sviluppo del turismo locale.
Il palo insevato? Ebbene si, anche il palo insevato: non è provincialismo culturale, tranquilli.
Ma chi è rimasto ad amare fino a tal punto e con orgoglio Marciana Marina?
Sul fronte dei servizi la situazione è ancora peggiore.
Marciana Marina è tuttora il paese dei problemi irrisolti e, spesso, delle soluzioni bislacche: il porto turistico, le spiagge, il polo sportivo, tutti a bagnomaria, perennemente né carne né pesce, da anni, anni, anni.
Amministrazioni comunali che, a cicli di 5 anni, molti cicli purtroppo, si sono avvicendate senza riuscire a presentare ed elaborare progetti adeguati e soluzioni concrete ed accettabili, ma neanche ad avviare confronti, a raccogliere proposte ed a fornire risposte.
Recenti polemiche mediatiche hanno riportato alla luce, ad esempio, il caso del polo sportivo marinese che, nel tempo, è vissuto, e vive, quasi a prezzo di eroismi diretti, e che subito le conseguenze di amministrazioni comunali confusionarie e distratte.
Un vero spreco di risorse strategiche: il polo sportivo potrebbe, e dovrebbe, costituire, in una nuova e più completa veste, il terzo grande richiamo di Marciana Marina, insieme a porto e spiagge razionalizzate, non solo a funzione sportiva ma anche ludica, un polo in cui sarebbe estremamente vantaggioso investire, togliendolo dal limbo attuale.
Tuttavia, solo eroismi e volontariato difficilmente possono riuscire a realizzare progetti complessi, e, anche in questo caso, sarebbe necessario ciò che in nessun settore si è riuscito ancora a vedere a Marciana Marina: un organico progetto tecnico ed economico condiviso e partecipato, un piano di marketing turistico.
Paolo Di Pirro