Rigassificatore, Ferrari (Sindaco di Piombino): “Il nostro no è chiaro. Chiederemo certezze anche sulla collocazione dell’off-shore”
Il Comune di Piombino è pronto per la seconda riunione della Conferenza dei servizi sul rigassificatore: all’ordine del giorno ci sono le integrazioni richieste a Snam e, per la prima volta, si discuterà la futura collocazione dell’impianto off-shore.
“Apprendiamo che Snam sta valutando siti per la collocazione dell’impianto off-shore – dichiara il sindaco di Piombino Francesco Ferrari – e pretendiamo la garanzia che Piombino non sia tra questi. Davanti alle nostre coste c’è il Santuario dei cetacei, un’area marina protetta di grandissimo valore, e l’Arcipelago toscano. Lo diciamo da sempre: i danni che la collocazione di un impianto a largo potrebbe causare sono incalcolabili. La contrarietà del Comune e della città alla realizzazione dell’opera in porto è stata già cristallizzata nelle centinaia di pagine di pareri che abbiamo depositato in Regione e presentato nel primo appuntamento della Conferenza dei servizi. In questa seconda riunione, affronteremo i tempi dell’eventuale permanenza in porto e del dopo Piombino. Ferma restando l’assoluta contrarietà alla collocazione dell’impianto in porto che abbiamo già chiarito e continueremo a sostenere, Piombino deve essere tassativamente esclusa dalle opzioni per l’off-shore”.
I Comitati NO rigassificatore annunciano per il 20 ottobre una nuova manifestazione
Il 3 Ottobre 2022, si è svolta la seconda riunione promossa dai Comitati contro il rigassificatore, riunione alla quale erano stati invitati tutti i sindacati, le associazioni di categoria, le varie associazioni ambientaliste presenti sul territorio. La riunione ha confermato che nella mattina del 20 Ottobre i Comitati daranno vita ad una manifestazione con corteo che terminerà con una serie di interventi a nome dei Comitati e degli altri aderenti all'iniziativa.
I contenuti della manifestazione sono:
1) no al rigassificatore che oltre a costituire, per la localizzazione scelta, un pericolo inaccettabile, danneggerebbe l'ambiente, bloccherebbe il porto, farebbe perdere posti di lavoro in tutti i settori: dall'industria al turismo, dagli allevamenti ittici al commercio e impedirebbe la diversificazione economica;
2) sì alle bonifiche e allo sviluppo sostenibile, sì alla difesa del lavoro e alla creazione di nuova occupazione.
Il rigassificatore renderebbe impossibile tutto questo!
Ci siamo rivolti ai sindacati e alle associazioni di categoria presenti perché aderissero alla manifestazione, proclamando uno sciopero generale territoriale che permetta ai lavoratori di esprimere il proprio dissenso contro una scelta che affosserebbe il futuro del nostro territorio al fine di integrare rivendicazioni unificanti, con elementi che colgano la specificità dei mondi che rappresentano.
Ci siamo rivolti alle associazioni ambientaliste perché diano un contributo su temi ambientali a loro particolarmente cari, agli studenti perché il mare è di tutti e vorremmo garantire ai giovani
la possibilità di avere un futuro lavorativo basato sulle ricchezze presenti in vari settori della nostra zona, altrimenti destinata ad una nuova monocultura basata sulla produzione di energia e trattamento dei rifiuti, che oltre a inquinare l'ambiente, non creerebbe posti di lavoro come invece avviene per molti altri settori.
I Comitati auspicano che una grande manifestazione oltre a bloccare in modo definitivo l'installazione del rigassificatore nel porto di Piombino possa essere un primo passo per unificare le lotte dei giovani, dei cittadini, degli studenti, del mondo del lavoro e ottenere un nuovo sviluppo economico e sociale della nostra zona, uno sviluppo che dobbiamo decidere noi e non altri.
Rigassificatore irricevibile: quarantotto contestazioni Pec inviate ai partecipanti alla Conferenza di servizi (Associazione di volontariato Idra)
“Profili di illegittimità e incostituzionalità del procedimento”: l’associazione fiorentina che dalla primavera affianca la popolazione della costa e dell’Isola d’Elba nella sacrosanta battaglia contro il progetto di rigassificatore all’interno del porto di Piombino, mette in discussione in radice il percorso autorizzativo imposto per decreto a dispetto della tutela dei fondamentali della vita, della sicurezza e dell’economia di quella regione.
Sul tavolo della seconda seduta della conferenza di servizi convocata domani presso la Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della giunta regionale toscana, i quarantotto soggetti chiamati a esprimersi sul progetto e sulle successive integrazioni presentate da Snam dovranno affrontare la più radicale delle richieste, argomentata in punta di diritto nella nota tramessa ieri da Idra al commissario straordinario di governo per il rigassificatore di Piombino, alias presidente della giunta: quella di “dichiarare la improcedibilità del procedimento in oggetto nonché l’annullamento in sede di autotutela delle ordinanze emesse ad oggi”.
Contemporaneamente, l’associazione si rivolge alla presidenza del consiglio dei ministri chiedendo l’annullamento, sempre in sede di autotutela, dello stesso decreto di nomina del commissario “in quanto fondato sui presupposti di una normativa (articolo 5 Decreto Legge 50/2022 convertito nella Legge 91/2022) in contrasto con la vigente normativa comunitaria e nazionale in materia di VIA, Industrie a rischio di incidente rilevante e Realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi”.
Vengono puntigliosamente richiamati nel testo della nota – a supporto delle istanze formulate - articoli, paragrafi e commi della direttiva UE 2011/92/UE e della legislazione nazionale che la recepisce (Dlgs 152/2006): essa non prevede la possibilità di esenzioni generalizzate ex lege dall’applicazione delle misure di tutela e salvaguardia, ma solo di esenzioni su singoli progetti specifici: e questo non è il caso dell’articolo 5 del decreto legge 50 che istituisce i poteri straordinari conferiti al commissario in deroga ai capisaldi del diritto ambientale.
Inoltre, l’articolo 3 della Direttiva 94/2014/UE sancisce che i quadri strategici nazionali, sulla base dei quali gli Stati membri decidono le localizzazioni dei punti di distribuzione del GNL, devono essere in linea con la vigente normativa dell'Unione in materia di protezione dell'ambiente e del clima. E che quindi la procedura di localizzazione prima, e di autorizzazione dopo, deve rispettare la normativa ambientale inerente questi impianti: a) industrie a rischio di incidente rilevante; b) valutazione di impatto ambientale (VIA) e valutazione di incidenza ambientale (VINCA); c) autorizzazione integrata ambientale (AIA).
Di più. “Per la scelta delle alternative di progetto e di processo va adottato il principio di precauzione, allo scopo di garantire un alto livello di protezione dell’ambiente grazie a delle prese di posizione preventive in caso di rischio”.
Quanto al DLgs 105/2015 (il cosiddetto Seveso III), si osserva, esso non si applica solo al rischio incendi ma a tutti i rischi incidentali di progetti come quello in esame.
Ad accogliere davanti al n. 10 di Piazza Duomo gli invitati al secondo appuntamento della conferenza di servizi sarà di nuovo operativo domattina alle 11, dopo due settimane di forzata assenza per indisposizione, il rappresentante dell’associazione, che da fine agosto attua un ’assedio gentile’ al presidente-commissario Eugenio Giani con la speranza che provveda a rispondere alle quattordici domande inevase inviate per le vie ufficiali sul nodo del rigassificatore, e alla proposta che sia accordato un confronto tecnico con la qualificata delegazione nazionale allestita da Idra. La quale ha aggiunto, per domani, un’ultima pressante richiesta: quella di partecipare come osservatori alla conferenza, nel rispetto dell’abbondante normativa in materia (legge 241/1990; sentenza della Corte Costituzionale n. 302/1994; sito governativo “Italia semplice – Agenda per la semplificazione”).
Rigassificatore di Piombino, Galletti e Noferi (M5S):”Maggioranza in difficoltà: nessuno ha mai chiesto a Giani di compiere azioni illegali”
“Abbiamo assistito ad una replica surreale del Presidente Giani, in evidente difficoltà come gli esponenti della sua maggioranza, nel rispondere al nostro ordine del giorno.” Ad affermarlo a margine dei lavori dell’Aula sono Irene Galletti e Silvia Noferi, consigliere regionali del Movimento 5 Stelle, in risposta alle dichiarazioni del Presidente della Regione e Commissario straordinario per il Rigassificatore di Piombino, Eugenio Giani.
“Avevamo chiesto di frenare la fuga in avanti di Snam che, prima ancora di aver ricevuto l’ok della Conferenza dei servizi, sta già stoccando materiali a Piombino: ne dobbiamo dedurre che la conferenza è poco più di una formalità di fronte ad una decisione già presa?” si domandano le consigliere “E se non è così, perché Giani insinua che gli abbiamo chiesto di compiere addirittura “un’azione illegale”?”
“Questa accelerazione sulla decisione di un governo giunto al capolinea - attaccano Galletti e Noferi - serve a mettere davanti al fatto compiuto la futura premier, di fatto alleggerendola da questa responsabilità, oppure dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro una continuità con il governo Draghi? Giani doveva dare spiegazioni esaustive a questo in Aula invece di accampare scuse incomprensibili. Giorgia Meloni ha più volte ribadito in campagna elettorale l'impegno a valutare ubicazioni alternative, salvo poi tacere dal giorno dopo le elezioni. Sarebbe politicamente assurdo non tenerne conto.”
“Inoltre - osservano le consigliere M5S - è singolare che questa opera venga ancora ritenuta strategica e di massima urgenza, nonostante il ministro Cingolani abbia ammesso che questo inverno non avremo problemi di forniture di gas. Le contraddizioni dietro a questa vicenda continuano ad aumentare e la politica è chiamata a mantenere un atteggiamento coerente. Alle parole - concludono - devono seguire i fatti e, a differenza di altri, il nostro impegno non è terminato con la campagna elettorale: proseguiremo a tenere alta l’attenzione sostenendo le istanze del territorio.”
Così Irene Galletti e Silvia Noferi, consigliere regionali del Movimento 5 Stelle.
La Società Snam ha risposto alle osservazioni presentate dai Comitati e dai cittadini. (CSP Piombino Val di Cornia - La Piazza Val di Cornia)
Riteniamo in realtà che la Snam non abbia risposto o lo abbia fatto in modo insoddisfacente alle nostre puntuali osservazioni, senza minimamente tranquillizzarci. La Società rivendica la correttezza delle proprie analisi sui rischi di incidenti rilevanti, sulla minima fascia di attenzione/interdizione di nemmeno 500mt intorno alla nave, sulla non interferenza con i traffici industriali, commerciali, turistici oppure sulla mitigazione di eventuali disagi con gli stessi. Snam sostiene che il Piano di Emergenza esterno sarà redatto dal Prefetto, ai sensi del decreto 105 del 2015, che gli incidenti saranno circoscritti alla Nave o ad aree perimetrali, che le analisi sui rischi sono corrette, che le simulazioni eseguite dalla Soc. Cetena, a tal fine incaricata, rassicurano sulle manovre portuali e che comunque sarà valutato il da farsi di volta in volta. Che all’impianto non si devono applicare le misure di interdizione per gli offshore né le misure di cui al decreto sui rischi di 2km, poiché hanno, a proprio dire, solo il compito di descrivere gli elementi vulnerabili dell’area. Richiama, ma non sembra essere tanto ascoltata, la competenza della Autorità di sistema portuale ad elaborare e individuare gli scenari incidentali esterni e interni al porto, per darne comunicazione alle autorità di pianificazione.
Insomma per la Snam è tutto sotto controllo e tutto, o quasi, chiarito.
Noi riteniamo che non sia così! Ribadendo la proponente che gli scenari saranno limitati in danno all’area perimetrale dell’impianto e non sentendosi investita l’Autorità di sistema portuale ad eseguire analisi incidentali esterne, non vediamo come possa il Prefetto predisporre il piano di emergenza esterno.
Il Commissario tace di fronte alla presa di posizione della AdSP nel non sentirsi responsabile della analisi degli scenari incidentali, pur in presenza di un decreto Ministeriale che attribuisce a detto organo questa competenza.
Riteniamo che l’analisi dei rischi operata dalla Soc. Snam sia non completa e non sufficiente poiché si limita al malfunzionamento dell’impianto. Non ci convince il dire che avarie e errori siano sempre rimediabili, né che analisi così delicate siano attendibili e che possano essere eseguite su carte tecniche di una nave simile e vecchie di 10 anni e non del tutto corrispondenti, né che siano sufficienti simulazioni di manovre non avendo la Soc. Cetena avuto la richiesta di eseguire simulazioni con venti almeno fino a 35 nodi.
Non ci tranquillizza sapere che gli ormeggi della Golar Tundra possano resistere fino a 60 nodi, il recente maltempo che ha distrutto in parte la ruota panoramica in città è stato superiore a 60nodi, tantomeno ci tranquillizza la minima fascia di interdizione di nemmeno 500mt intorno alla Nave.
Il ridimensionamento dei traffici marittimi industriali appare non scongiurato, come pure appare complessa e difficilmente governabile la convivenza con i traffici turistici e commerciali. Riteniamo verrebbe compromessa l’attività del costruendo porto turistico adiacente la banchina interessata dall’impianto come verrebbero compromesse, ridimensionate le attività della società Pim e di JSW.
Rimane criticabile la risposta ai tanti errori di scrittura e di descrizione di numerose tabelle.
Abbiamo con urgenza inviato le nostre ulteriori e puntuali osservazioni alle risposte della Snam al Commissario di Governo, la cui sintesi è riportata in questo comunicato.