Ho letto le dichiarazioni pubblicate da alcuni organi di stampa all’indomani delle elezioni politiche, rilasciate da Luigi Lanera, coordinatore di Fratelli d’Italia per l’Isola d’Elba e Consigliere del Comune di Portoferraio e da Ruggero Barbetti, componente del Consiglio Direttivo del PNAT, che si sono soffermati sui alcuni fra i temi più attuali per la gestione del territorio e dell’ambiente dell’Isola quali la natura dei rapporti con il Parco Nazionale dell’Arcipelago da parte della comunità locale e l’analisi della vicenda che investe la costruzione del dissalatore di Mola nel Comune di Capoliveri.
Colpisce in tale contesto la diversità di opinioni addirittura fra appartenenti allo stesso partito. In effetti c’è chi, come Luigi Lanera, ha confermato la posizione chiara e ferma nel contrasto di un’opera che con ogni evidenza si appresta a costituire una ferita per il territorio, per il mare e per l’economia elbana oltre che un evidente danno all’immagine dell’isola.
In tale direzione Lanera ha agito con il coinvolgimento diretto e la responsabilizzazione dei politici a cui sono stati sottoposti concretamente i temi sul tavolo. Costituisce, questo, un approccio sicuramente positivo e pragmatico che può portare al cambio di rotta in ordine ad un progetto che ha scontato una innegabile improvvisazione e scarsa ponderazione della tutela del territorio vincolato e protetto.
Non si dimentichi che la questione dell’impianto di dissalazione di Mola è all’attenzione di autorevoli esponenti politici appartenenti a diversi schieramenti che a vario titolo hanno manifestato la loro contrarietà al progetto fra cui il Consigliere regionale della Lega Marco Landi, l’Onorevole Cosimo Maria Ferri di Italia Viva, la Consigliera regionale del M5S Irene Galletti.
Sorprende invece constatare che Ruggero Barbetti, esponente dello stesso partito di Lanera, ex sindaco del Comune di Capoliveri in carica al momento dell’approvazione del progetto originario dell’impianto di dissalazione, si è mostrato favorevole allo stesso affermando “l’errore è stato non tenere conto della legge che esclude la procedura Via. In ogni caso non sono contrario a priori all’impianto. Ho dei dubbi, ma non l’ho mai visto in maniera negativa e il problema della salamoia è emerso alla fine dell’iter. Non credo che verrà bloccato».
In tali dichiarazioni si coglie in primo luogo una inversione di tendenza di Barbetti che, superate precedenti e anche recenti dichiarazioni nelle quali professava la netta contrarietà al progetto, oggi afferma invece di averlo condiviso, così come del resto effettivamente avvenuto, visto che il Comune di Capoliveri sino al 2019 ha sempre espresso pareri favorevoli, di cui uno personalmente sottoscritto dall’allora Sindaco Barbetti, all’interno delle procedure amministrative finalizzate all’approvazione del progetto risalente al 2017.
Stupisce inoltre il fatto che l’ex amministratore abbia ammesso importanti errori di sottovalutazione circa punti nodali dell’importante progetto approvato, quali la possibilità che l’impianto potesse essere assoggettato a Valutazione di Impatto Ambientale - cosa che sarebbe potuta avvenire qualora il Comune di Capoliveri avesse espresso serie e motivate controdeduzioni circa la presenza degli evidenti effetti negativi sul territorio o impugnato, all’epoca, nei termini i provvedimenti conclusivi - ovvero l’aver ignorato i 6900 mc di salamoia mista ai residui chimici di lavaggio delle membrane che sarebbero finiti ogni giorno nel Golfo Stella, una delle realtà naturalistiche e turistiche di maggiore attrattiva del Comune di Capoliveri e dell’Isola d’Elba tutta.
Nonostante la situazione sia complicata oggi dall’avanzamento della procedura finalizzata alla costruzione dell’opera - rispetto alla quale sono pendenti ricorsi al Tar Toscana e al Consiglio di Stato tempestivamente depositati dall’Amministrazione di cui faccio parte per impugnare gli atti conclusivi della variante progettuale delle opere a mare - sono certa che alla fine prevarranno da parte delle Istituzioni la ragione e la considerazione delle recenti modifiche costituzionali e legislative rispetto alle quali il progetto è in netto contrasto, con un razionale e dovuto cambio di rotta sul progetto che tenga conto finalmente della collocazione del tutto errata dell’opera in ragione del danno all’ambiente, alle attività economiche e ovviamente delle ricadute in termini di posti di lavoro che rischiano di essere persi in conseguenza di una scelta evidentemente pensata in maniera superficiale.
Come più volte chiarito il dissalatore di Mola costituisce un’opera oggettivamente sbagliata in ragione delle sede in cui è stata pensata, frutto di improvvisazione e scarso approfondimento circa gli evidenti gravi impatti ambientali ed economici di cui non si è tenuto conto.
Sottolineo fra le tante gravi ed evidenti pecche dell’opera il fatto che il progetto non ha tenuto neppure conto della inadeguatezza della strada di cantiere per la costruzione dell’impianto. Infatti visto che l’unica strada di accesso alla spiaggia di Lido – su cui dovrebbe essere realizzata la camera di carico e scarico dell’acqua di mare - ha un’unica carreggiata e che per posizionare le tubazioni di collegamento del dissalatore questa strada verrebbe di fatto annullata perché stretta, l’Asa ha ritenuto di modificare, in corsa, il progetto realizzando, per l’accesso alle abitazioni dei residenti e addirittura per l’accesso ai mezzi pesanti del cantiere del dissalatore, una viabilità temporanea costituita da una passerella prefabbricata da collocare direttamente sulla sabbia e cosa ancor più incredibile di fatto in mezzo al mare visto che le onde coprono frequentemente l’intero tracciato ipotizzato (!). Con buona pace di ogni normativa a tutela della sicurezza e delle diffuse istanze ambientali compresenti in sede.
Sottolineo che la Giunta del Comune di Capoliveri con atto n. 191/2022 ha espresso una valutazione contraria alla predetta viabilità temporanea “per le sue caratteristiche, per la natura ed entità degli interessi coinvolti ed in quanto inscindibilmente connessa con la realizzazione dell’opera (impianto di desalinizzazione)…la pista carrabile proposta da ASA spa non pare in alcun modo compatibile con la morfologia dei luoghi e, se realizzata, può costituire fonte di pericolo per l’incolumità pubblica e per gli utenti, in quanto soprattutto nei mesi invernali nei quali dovrebbe essere installata, la stessa e i relativi utenti, sia nelle ore diurne che in quelle notturne, possono essere attinti dalle violente mareggiate che si formano nel Golfo Stella” concludendo “a parere di questo Organo non sussistono le condizioni minime di sicurezza per il transito delle persone e dei mezzi e la realizzazione della pista esporrebbe a rischio irreparabile la salute degli utenti e l’incolumità pubblica.”
Ebbene, mi chiedo, di fronte all’assenza di ponderazione anche su aspetti minuti e pratici del progetto del dissalatore, quale fiducia possiamo riporre sulle rassicurazioni unilaterali di ASA e AIT in ordine all’assenza di danni all’ambiente e al territorio e soprattutto sulla effettiva utilità del progetto?
Avv. Laura Di Fazio
Assessore all’Ambiente del Comune di Capoliveri