Stamani leggendo la stampa online ho visto quell’infinito pippettone scritto dall’Assessore Laura Di Fazio.
Sinceramente non l’ho letto ma gli ho dato uno sguardo veloce quando parla della mia persona in modo così rancoroso da apparire come se ci fosse invidia nei miei confronti. Non credo di meritare invidia e tantomeno rancore.
Ingenuamente ho pensato che l’articolo affrontasse i temi caldi, anzi bollenti, che in questo periodo attanagliano gli amministratori comunali di Capoliveri e mi riferisco alle ripetute visite della Guardia di Finanza negli uffici comunali che si occupano di edilizia privata, come è successo anche oggi 7 ottobre.
E invece no, Di Fazio ha parlato solo di dissalatore e io non fuggo dal rispondere sul dissalatore, lo farò dopo, ma prima voglio parlare di quello che sta succedendo a Capoliveri.
Da quando si è letto e si legge sulla stampa è di solare evidenza che c’è un’indagine in corso. Che ci sia un’indagine su una qualsiasi amministrazione è quasi fisiologico vista la complessità delle norme, per cui nulla di nuovo sotto il sole.
Quello che fa specie è invece l’assoluto mutismo di tutti gli amministratori compreso Di Fazio che è delegata proprio all’Edilia Privata. Da un assessore delegato mi sarei aspettato un intervento forte a difesa dell’operato dell’amministrazione e degli uffici, invece tutti silenti. Ma in paese tutti sanno di vari avvisi di garanzia recapitati ad alcuni attuali amministratori, anche se non se ne conoscono i motivi.
Nei miei 24 anni che ho avuto l’onore di ricoprire la carica di Sindaco, ogni qualvolta, e sono state tante, che c’è stata un’indagine che riguardava il comune di Capoliveri io ho sempre difeso chi era indagato: ad iniziare da me stesso, dai miei colleghi politici e da quelli tecnici perché sapevo chi erano ed ero sicuro che non avevano commesso alcun reato. Io mi sono comportato sempre così e questo silenzio è preoccupante. Ricordo che durante la mia gestione nessuno è mai stato condannato perché se la parte politica che amministra è forte e se esercita il suo potere di indirizzo ma soprattutto di controllo è difficile, molto difficile, che vengano commessi reati.
Certo, l’esempio e l’input deve essere forte e deve partire dalla parte politica, altrimenti c’è l’anarchia e ognuno fa come gli pare.
Eppure ci sono fior fiore di tecnici nella giunta, ad iniziare dal Sindaco e dal Vice sindaco per finire all’assessore Di Fazio che si occupa di edilizia anche professionalmente. Senza dimenticare il prof. Castellacci, che di mestiere fa altro, ma che, forse vista la mala parata, è sparito completamente dai radar della politica capoliverese. E invece tutti zitti. Non vedo, non sento, non parlo…
(...) questa ritirata incondizionata fa paura a me e ai miei concittadini capoliveresi che non riescono a capire il perché di questo silenzio, o forse lo capiscono bene. Certo che quando ho letto su Il Tirreno che durante la prima visita la Guardia di Finanza “aveva dichiarato di non aver eseguito arresti” mi sono iniziato a preoccupare e a pensare che la situazione fosse abbastanza seria. Ma lo è? Dal comune zero comunicazioni.
E allora mi domando ma l’assessore Di Fazio c’è o ci fa? E’ chiaro che eventuali responsabilità penali sono personali ma lei è il politico di riferimento degli uffici tecnici del Comune. La norma recita che "i poteri di indirizzo e controllo politico-amministrativo spettano agli organi di governo, mentre la gestione amministrativa, finanziaria e tecnica compete in via esclusiva ai dirigenti”. Per cui il ruolo di Di Fazio è quello di indirizzo e controllo politico-amministrativo. (...) . Possibile che con la sua preparazione e con la sua professione e professionalità non si sia mai accorta che probabilmente, alla luce dei fatti, qualcosa non andava come avrebbe dovuto?
E cosa ha fatto dopo l’intervento della Guardia di Finanza? Ha esercitato il suo ruolo di controllo su quanto sequestrato, ha compiuto un’indagine ispettiva sull’operato degli uffici per cercare di capire cosa sta succedendo o ha fatto finta di nulla? Sono domande che si fanno i capoliveresi e che fanno a me. Ma io non so dare una risposta, la risposta la deve dare proprio Di Fazio, assessore all’edilizia, visto anche il conflitto di interessi del Sindaco e del suo Vice, uno Architetto e l’altro Geometra.
No, la Di Fazio, questa volta non si può girare dall’altra parte e deve dare una risposta ai capoliveresi sul suo operato da assessore all’edilizia. (...)
Comunque tornando all’articolo apparso sulla stampa online riguardo al dissalatore, mi colpisce questo astio che manifesta nei miei confronti, un astio inaspettato da parte mia mente scrive di salvatori della patria capoliverese indicandoli nel consigliere regionale Landi (il nulla che avanza, anzi che indietreggia), nell’ex deputato Ferri, nella sconosciuta Irene Galletti e nel povero Luigi Lanera che nulla c’entra e nulla sa sulla storia del dissalatore. Tutti personaggi che hanno fatto la storia di Capoliveri…… (...)
Per quanto ripreso da Il Tirreno, in una intervista durata almeno 30 minuti e in cui si parlava di altro, e anche riportato nell’articolo di Di Fazio, il mio pensiero è stato così sintetizzato: «l’errore è stato non tenere conto della legge che esclude la procedura Via. In ogni caso non sono contrario a priori all’impianto. Ho dei dubbi, ma non l’ho mai visto in maniera negativa e il problema della salamoia è emerso alla fine dell’iter. Non credo che verrà bloccato».
Al riguardo scrivo qui l’edizione critica del testo soprariportato, edizione critica che rappresenta il mio pensiero reale.
1) Al momento della richiesta di rinnovo da parte di ASA dell’autorizzazione già rilasciata, la Regione avrebbe dovuto sottoporre a VIA la nuova autorizzazione per valutare i reali effetti della salamoia nel Golfo Stella considerato che il problema del rilascio della salamoia in mare è nato dopo che l’impianto era stato già autorizzato e quello della salamoia è oggi l’unico interrogativo reale sul buon funzionamento del dissalatore.
2) Non ho mai detto di essere contrario alla realizzazione dei dissalatori, basta guardare quelli realizzati a Capraia e all’Isola del Giglio. Ho però dei dubbi e delle preoccupazioni sulla scelta, fatta da Asa, AIT e Regione, del luogo dove verrà realizzato.
3) Non credo che qualcuno riuscirà a bloccare la realizzazione del dissalatore e a parte la modestia, se non ci sono riuscito io, dubito che ci riesca qualcun altro. Un modo per bloccarlo ci sarebbe stato perché saremmo stati ancora in tempo e cioè se fosse successo che le elezioni regionali del 2020 le avesse vinte il centrodestra e io che ero candidato con Fratelli d’Italia sarei stato destinato a fare l’assessore. Ma, purtroppo, i toscani si sono svegliati con 3 anni di ritardo.
La storia, oltre a far conoscere la verità su tutto l’iter del progetto, dirà chi aveva ragione e chi aveva torto. Di sicuro è la stessa situazione del rigassificatore di Piombino che verrà realizzato senza se e senza ma. Io ho provato a limitare i danni per quelli che erano i reali poteri di un Sindaco di scoglio, dove una matrigna legge nazionale ripresa dalla regione toscana dà la possibilità di realizzare opere di interesse strategico senza che la popolazione e le amministrazioni locali possano intervenire in alcun modo per bloccarle.
Ruggero Barbetti