Si segnala che, ormai da diversi mesi, il Comune di Capoliveri è oggetto di un grave disservizio da parte di Poste Italiane spa.
Il disservizio nella consegna della posta (inspiegabile in una società come la nostra), provoca seri danni alla popolazione, basti pensare, solo per citare qualche esempio:
al mancato recapito di riviste quotidiani e periodici per le quali si è regolarmente corrisposto il prezzo dell’abbonamento.
Per dovere di cronaca si ricorda che la Corte di Cassazione, in una recente sentenza, ha ritenuto che l'omessa consegna (rectius il trattenimento illecito della posta senza un ragionevole motivo) viene punita dal legislatore a prescindere dal finalismo soggettivo (prendere cognizione della corrispondenza o permettere ad altri di farlo) del soggetto agente.
Inoltre, come già anticipato da parte della giurisprudenza, si è dentro al perimetro della soppressione di corrispondenza non solo laddove quest'ultima sia stata materialmente distrutta, ma anche ogni volta che il destinatario venga privato per un apprezzabile periodo di tempo della corrispondenza a lui diretta.
Tale ultima asserzione prende le mosse dalla privazione di valore che subisce la corrispondenza a seguito dell'arresto arbitrario della spedizione, capace di azzerare la funzione stessa della comunicazione tra mittente e destinatario. In altri termini, secondo la Corte romana, se l'effetto è il medesimo, il reato sussiste in entrambe le ipotesi.
Nel caso il disservizio perduri, lo scrivente si riserva, senza ulteriore avviso, di sporgere denuncia/querela affinché si proceda nei confronti dei responsabili, chiedendone espressamente la punizione a norma di legge per il reato di “interruzione di pubblico servizio” e/o per tutti gli altri reati che l’autorità giudiziaria intenderà ravvisare nei fatti sopra esposti.
Ruggero Barbetti Sindaco di Capoliveri