"Meglio ave' paura che toccanne" recita un proverbio fiorentino in uso anche all'Elba, un detto improntato alla cautela da tenersi a fronte di possibili pericoli: una saggezza poco attivata dalle Istituzioni regionali e isolane, silenti o timidamente in disaccordo queste ultime, ma senza dirlo troppo forte per non disturbare - parrebbe - i manovratori.
L'assenza di una certificazione autorizzativa di V.I.A. (prassi usuale saltata in questo caso per decreto poiché, applicandola al posizionamento della Golar Tundra, non si sarebbe potuta rilasciare, con quella nave in quel piccolo Porto vicino alle case e con tre milioni di passeggeri) sembra preoccupare "solo" la gran parte dei cittadini, scettici sulle rassicurazioni fornite dai diretti interessati.
Dopo la firma del Commissario Giani ad un'approvazione del progetto zeppa di prescrizioni, si susseguono gli interventi di esperti, anche sui media nazionali; tra questi, sul tema degli incidenti alle navi che trasportano gas liquefatto (si prevede ne arriveranno un paio a settimana - di oltre 200 MT di lunghezza -per accostarsi alla nave rigassificatrice ancorata in Porto).
Si segnala tra le altre una nota che il Prof. Piero Morpurgo - storico della scienza - invia a Il Fatto Quotidiano trattando di possibili incidenti alle navi che trasportano Gnl (Gas naturale liquefatto):
"... non è vero che non ci siano stati eventi tragici: il progetto Galerne, finanziato dal Ministero della Ricerca francese, evidenzia che dal 1999 al 2005 (fonte: registro dell'assicurazione Lloyd) ci sono stati 13 incidenti gravi o gravissimi per navi che trasportavano "gas normale", ovvero circa il 10 per cento delle navi allora circolanti.
In molti casi - afferma Morpurgo - si è verificato un rogo di parecchi giorni, con necessità di rimorchio della nave al largo e conseguente affondamento.
Ancora nel 2021 l'azienda australiana del gas ha risposto ai quesiti del governo dichiarando che "è meglio collocare le navi di rigassificazione tenendo conto delle correnti e considerando che lo scarico di acqua con cloro può essere inquinante."
In particolare, in quello studio, si evidenzia che nel caso di una collocazione "onshore" dei rigassificatori, sarebbe auspicabile una serie di vasche per la decantazione delle acque inquinanti pari a una capienza di 234.000 tonnellate ogni 12 ore.
(...)
Le fonti sugli incidenti Gnl sembrano non riferire di vittime.
In realtà, un rapporto della Commissione europea documenta numerosi incidenti - avvenuti tra il 1964 e il 2016 - con morti.
Il più grave fu quello di San Juan, in Messico, nel 1984 con almeno 600 morti e 7000 feriti.
E' chiaro allora che un contesto urbano come quello di Piombino non è idoneo a ospitare impianti di questo tipo."