Cari compagni ed amici del Centrosinistra
La destra si conferma vincente sia a Marciana Marina che a Porto Azzurro... l'affermazione "carta, anzi, scheda canta" è difficilmente contestabile, eppure, a nostro avviso, forse sarebbe meglio dire che il centrosinistra si è confermato perdente sia a Marciana Marina che a Porto Azzurro. Ragionare sulle proprie sconfitte senza stracciarsi le vesti (non ne vale la pena, in politica l'arbitro non fischia mai tre volte, si va negli spogliatoi, ma dopo c'è sempre un altro tempo da giocare) è salutare, è indispensabile per restare concorrenziali con gli antagonisti, per darsi la carica necessaria a riprovarci.
Nonostante il responso delle urne, restiamo graniticamente convinti che proprio nei due paesi in cui si è votato il centrodestra elbano abbia dato negli ultimi anni di gran lunga il peggio di sé, mettendo in campo gli elementi più scarsi politicamente, amministrativamente, culturalmente della classe dirigente insulare. Che cosa è quindi accaduto? Sul sito degli amici di Vivere Porto Azzurro abbiamo letto una citazione: "La maggioranza ha sempre ragione ma raramente la ragione ha la maggioranza alle elezioni" sulla cui fondatezza abbiamo dei dubbi, ma che comunque, nel caso di specie, ci pare pericolosamente autoconsolatoria.
La storia recente e remota è costellata di autocrati, di personaggi orribili come l'appena trapassato premier, di mostri come Hitler saliti "democraticamente" al potere, ma la realtà non muta, ed essendo la politica un prodotto di interrelazioni umane, quando si perde (ed ancor di più se si perde con delle autentiche mezze-cartucce) vuol dire che si è giocato male, ovverosia ci siamo relazionati in maniera sbagliata con la cittadinanza, non abbiamo saputo dimostrare la fondatezza delle nostre ragioni, non siamo riusciti a farci capire.
Si badi bene, non andiamo a caccia di capri espiatori, non intendiamo gettare la croce su chicchessia individualmente; in uno schieramento, in una alleanza politica si vince e si perde tutti insieme, quindi la responsabilità è comunque collettiva. Men che mai intendiamo criticare chi si è generosamente impegnato in campagna elettorale, convinti come siamo che le sfide elettorali si perdono o si vincono ben prima della "convocazione dei comizi".
Ecco la nostra impressione è che il centrosinistra elbano nella sua globalità sia oggi privo di un disegno complessivo, di idee di governo originali ed alternative rispetto al governare del centro destra, e che (sempre globalmente) scarseggi perfino sui fronti dei valori, dell'austerità e della coerenza dei comportamenti personali e della capacità di coesione che è frutto della tolleranza reciproca e della capacità di mediazione tra i diversi soggetti.
Questo centrosinistra isolano ci pare poco motivato, esangue, percorso da una "tensione ideale" a bassissimo voltaggio, poco capace di parlare al cittadino comune, impegnato spesso a scavalcare la destra su questioni di sostanza come il governo del territorio, incapace di rinnovarsi nelle persone, negli obiettivi, nelle strategie.
Con questi presupposti le liste che si mandano all'attacco senza un reale supporto rischiano, indipendentemente dal trovarsi di fronte una "zagarella" come Cimabue o il capataz vaporino che ha deciso di concedersi un'altra legislatura governata per procura, di perdere, e perdere pure male.
sergio rossi