Ad evitare falsi allarmismi e pur riconoscendo che la complessità dell’operazione di redazione del Piano di successione, come previsto dalla L.R. N°67/2011 , può creare qualche mal di pancia agli “ eredi “, mi corre l’obbligo, come si usa dire in politichese, di precisare alcune notizie apparse sulla stampa .
Prima di tutto devo assicurare che non si tratta di 4 milioni addebitati ai Comuni ma anzi il contrario: dalle stime effettuate sulle vecchie e intricate vicende del passaggio dal Consorzio Acquedotti Elbani alla Comunità Montana e poi al CIGRI ed infine all’ASA, con il relativo contenzioso e la riscossione delle morosita arretrate degli utenti acquedotto, risulta che i Comuni elbani dovrebbero avere un saldo attivo di circa 4 milioni che ovviamente potranno essere incassati solo con un'azione decisa e sollecita sia verso gli utenti, sia nei confronti delle aziende che si sono succedute, che il sottoscritto non ha potuto fare, salvo poi gli esiti della sentenza che dovebbe essere emanata tra poco in appello nel contenzioso con ASA, già favorevole in primo grado.
Restano, è vero, alcune altre diversità di vedute sull’attribuzione dei debiti e dei crediti ai tre “eredi “ nominati dalla Regione: Provincia di Livorno, Comuni dell’Arcipelago Toscano e Consorzio di Bonifica dell’Alta Maremma in quanto, come ho avuto modo di specificare agli “eredi “ in varie occasioni, l’Unione aveva un unico bilancio, non divideva le spese generali fra le varie funzioni che esercitava e di conseguenza per certe spese è risultato difficile ripartire col bilancino del farmacista a chi addebitare, per esempio, le spese dei telefonini che servivano sia alla forestazione ( Provincia ) che alla bonifica ( Consorzio Alta Maremma ) che al servizio idrico ( Comuni dell’Arcipelago ). Lo stesso dicasi per le spese della Tesoreria, spesso causate dalle anticipazioni richieste per pagare gli stipendi per i mancati introiti, appunto, che gli stessi comuni avrebbero dovuto versare alle esauste casse dell’Unione.
Con questo , pur ringraziando della stima più volte dichiarata nei miei confronti, mi rendo conto del disagio che il Piano di successione potrà creare soprattutto alla Provincia che dovrà assumersi l’onere di 26 dipendenti in un momento particolarmente delicato per le sorti di detto ente, poi al Consorzio Alta Maremma con 6 dipendenti da assumere e un nuovo piano di lavori da fare e infine ai Comuni dell’Arcipelago con tutte le problematiche accennate: ma era forse meglio continuare a tenere in vita un fantasma giuridico che assorbe soldi senza produrre servizi, oppure approvare il Piano, estinguere l’Ente e poi eventualmente e successivamente dirimere fra gli “ eredi“ , tre enti pubblici, badate bene, eventuali e future controversie ? Oppure continuare col balletto delle nomine dei commissari che prima di me avevano già operato in tre senza chiudere la vicenda?
Gabriele Orsini
Commissario straordinario