Il 10 dicembre si voterà per il Presidente della provincia di Pisa, carica che da anni non è più direttamente elettiva dai cittadini.
Analoghe elezioni si terranno il 26 Novembre per quanto attiene la Provincia di Livorno.
Saranno pochissimi votanti (solo i sindaci e i consiglieri dei comuni delle province).
A Livorno è certo che ci sarà certamente un nuovo presidente poiché la Presidente uscente Marida Bessi non è candidabile (a pari del collega di Rio Marco Corsini) per scadenza del suo mandato di sindaco inferiore ai 18 mesi.
A Pisa i votanti decideranno se confermare Angori, attuale presidente e sindaco di Vecchiano, che si ripresenta, o il sindaco di Pontedera, che ha presentato la sua candidatura.
La provincia è però oggi una specie di caricatura istituzionale, dovuta alla legge Delrio, che conferma che l’ente intermedio oggi conta meno del 2 di briscola.
E conferma anche che avevano visto giusto coloro che, come me, si opposero alla riforma.
Ricordo che già negli anni settanta del secolo scorso, quando rappresentavo il partito nell’UPI (Unione delle Province Italiane), insieme alla Rodano, allora presidente della provincia di Roma, chiedemmo un incontro con il Presidente della Repubblica Leone, che ci ricevette per denunciare i rischi di una proposta di legge sbagliata, analoga a quella poi entrata in vigore da un decennio, che avrebbe gravemente compromesso il loro ruolo.
Questo non significa che non si possa almeno definire, in dibattito pubblico che coinvolga partiti e istituzioni, le cose da fare insieme.
Renzo Moschini