Come dire, finalmente parole chiare - leggendo l'intervento di Retali - senza ipocrisie, di sano pragmatismo: ucraini, finitela di chiedere armi, arrendetevi e passerete un inverno più caldo. Chi ha dato ha dato, scurdammoce o passato: la Crimea e il Donbas ormai Putin se l'è presi e non ve li ridà più, nemmeno dopo una guerra nucleare, se vi arrendete avrete meno morti, meno distruzioni e vi torna anche la luce nelle case, magari per il cenone potete accendere una stufetta. Non state a sentire quei parrucconi europei che discettano di principi e di pace giusta stando al caldo, siate realisti, Putin è un pessimo soggetto, ma se fate finta che vi ha invaso perchè si è sentito provocato, staremo tutti meglio e più tranquilli. E buon Natale. PS.
Che poi quello che dice il dottor Retali è quello che pensano tanti pacifisti nostrani. Perchè continuiamo ad arricchire la lobby delle armi insistendo a mandare missili all'Ucraina? Perchè comprare gas da altri che sono democratici quanto Putin, ovvero zero? Perchè arricchire di nuovo e di più i petrolieri? Perchè ci volete costringere a mettere il rigassificatore a Piombino? In sostanza: perchè (r)esistete? Mi piacerebbe che questi pacifisti, invece che comodi al caldo, dicessero queste cose in una casa buia e semidiroccata di una famiglia ucraina, e mi piacerebbe (ma capisco che è un sogno) che si invertisse per una volta la domanda: ma se Putin non avesse invaso l'Ucraina, la lobby delle armi e dei petrolieri avrebbe fatto gli affari che fa adesso? E la famosa transizione ecologica non farebbe qualche passo in avanti, invece che indietro? E il rigassificatore a Piombino non sarebbe un brutto sogno, invece che una brutta realtà?
Adoro il pragmatismo, che è il fondamento della diplomazia, ma continuo a pensare che forse un gesto da parte di Putin, magari una settimana senza bombardare le centrali elettriche e gli orfanotrofi dell'Ucraina, potrebbe favorire una tregua e aiutare la diplomazia. I missili resterebbero a terra, le lobbies delle armi e del petrolio rivedrebbero al ribasso i conti, il Papa potrebbe tentare la sua mediazione e tutti brinderemmo alla speranza di pace ritrovata, Una via d'uscita bisognerà concederla a Putin, è ovvio. Ma deciderlo noi quanto e come, dal calduccio delle nostre case, non lo vedo come un buon Natale sincero agli ucraini. Perchè sono loro che stanno al gelo e sono loro che chiedono le armi e l'aiuto a noi. Sono consigliati male?
E' la lobby delle armi e la Nato che li spinge a resistere? Non lo credo, ma ovviamente posso ricredermi. Al momento, non dare loro aiuto e armi, continua a sembrarmi un pericoloso e interessato caso di istigazione al suicidio. Magari tutti quelli che dicono, "contro Putin e contro la Nato", "basta armi diamo spazio alla diplomazia", potrebbero anche spiegare come si fa a iniziare una trattativa di pace in questa situazione. Giuro che se fanno una proposta realistica e riescono a fermare la guerra, la prossima volta li voto. Beh, no forse questo è troppo.
A Natale non si dicono bugie.
Bartolo Misiani