Mi considero elbano, dove vivo e lavoro. Orgogliosamente istriano della diaspora. Desidero condividere alcune riflessioni come europeo che crede nei valori della democrazia, in un’Europa libera, unita, rispettosa dei diritti delle persone, delle minoranze e luogo di pace, prosperità, solidarietà per le sue genti.
Dal 1 gennaio 2023 non ci sono più i confini in Istria. Un primo dell’anno storico. L’Istria da sempre multiculturale e multietnica ha ritrovato la sua vocazione di unire le proprie genti nel cuore dell’Europa. Destinazione da decenni di un turismo che ha consentito alla Penisola istriana di essere ai primi posti nello sviluppo, nell’occupazione, per il reddito pro capite, con la tolleranza, l’accoglienza, il rispetto del bilinguismo, l’ottimo cibo, un mare favoloso e il suo clima mediterraneo. Come istriano sono orgoglioso. Con l’entrata della Croazia in area Schengen per andare da Trieste a Fiume o Pola non ci sono né limiti né barriere. L’anno nuovo è un momento di nuovi inizi, e non c’è posto migliore di celebrarlo che l’Europa, in un giorno di festa e di orgoglio per i croati, la minoranza italiana, ma anche per tutti i cittadini dell’Europa. Da oggi niente più confini con l’euro che unisce Fiume a Trieste. L’euro, la seconda valuta mondiale rende noi europei più forti nel mondo.
La Croazia ha lavorato duramente per diventare il ventesimo membro dell’Eurozona e entrare in area Schengen. Finalmente ha raggiunto i propri obiettivi meritatamente, con la convinzione che l’euro e un’Europa senza confini saranno vantaggiosi per i cittadini e per l’economia del Paese. Il presidente italiano Sergio Mattarella con un cinguettio ha festeggiato questo momento storico, definendolo un risultato importante per il progetto europeo, per il popolo croato e la minoranza italiana a cui ha fatto i propri migliori auguri. Il presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen era a Zagabria a festeggiare con il Primo ministro croato Andrej Plenkovic che dopo avere effettuato il primo prelevamento da un bancomat le ha offerto un caffè pagandolo in euro. Dopo 18 anni la kuna viene sostituita dall’euro. I prezzi saranno sia in euro sia in kune e restano vietati gli aumenti connessi alla transizione monetaria. Il governatore della Banca nazionale croata che ora fa parte del direttivo della BCE ha dichiarato: “In questi tempi incerti l’euro offrirà ulteriore stabilità all’economia del Paese e faciliterà la crescita”.
Tuttavia, da istriano che fa parte della diaspora, che vive lontano dalla terra delle proprie origini per i noti fatti storici, nato a Rovigno in Piassa Granda in una casa dove c’erano più scale che stanze, festeggio con orgoglio l’Istria in Eurozona e Schengen. Da oggi andare da Rovigno a Trieste sarà più facile e semplice. Buon Anno Istria e benvenuta nell’élite europea.
Enzo Sossi