Un sanguinoso nuovo anno in Ucraina si è trasformato in un momento di chiarimento su dove potrebbe andare la guerra. L’attacco di Kiev il giorno di Capodanno nell’Ucraina orientale occupata dei russi ha ucciso un gran numero di soldati di Mosca utilizzando armi occidentali. Come risposta, la Russia ha intensificato le proprie operazioni militari con una serie di attacchi che utilizzano droni di fabbricazione iraniana dal costo di poche migliaia di dollari che vengono neutralizzati con armi dal costo di centinaia di migliaia di dollari. Secondo dati forniti dall’Osservatorio indipendente sulle spese militari italiane, l’Italia nel 2022 ha fornito circa 450 milioni di euro in armi. Mentre in Ucraina orientale continuano ad infuriare feroci combattimenti, i servizi di intelligence occidentali, che avevano informato prima del 24 febbraio 2022 della possibile invasione russa dell’Ucraina, senza essere stati presi in considerazione, oggi mandano un ulteriore segnale d’avvertimento che Mosca potrebbe scatenare una nuova offensiva in primavera per cercare di cambiare il corso della guerra e compensare la sua iniziale umiliazione per non essere riuscita ad occupare Kiev. L’attacco alle truppe russe nella regione del Donetsk il primo del nuovo anno, ha provocato uno shock politico in Occidente e sottolinea il potenziale delle armi inviate per aiutare l’Ucraina in un momento in cui il governo di Kiev chiede di aumentare le spedizioni. L’attacco, in cui anche fonti russe ammettono che sono stati uccisi decine di soldati mentre l’Ucraina ne stima in centinaia, dovrebbe approfondire il dibattito sul tipo di armi inviate. I critici – che pensano che stiamo dando a Kiev armi sufficienti per evitare la sconfitta ma non per vincere – potrebbero vederlo come un segno che armi più potenti potrebbero cambiare le sorti della guerra. Il successo dell’attacco con armi occidentali alimenta anche il sospetto che la vera battaglia in Ucraina non sia tra Mosca e Kiev, ma tra Mosca e l’Occidente. L’attacco con missili di Makiivka ha rinnovato le critiche all’interno della Russia. I blogger russi hanno affermato, ad esempio, che le truppe non avevano protezione e venivano pericolosamente accasermate accanto a un grande deposito di munizioni. A Mosca la caccia alle streghe è cominciata con purghe e contropurghe. Forse un ulteriore errore della disastrosa guerra voluta da Putin. Non ci sono segnali che la base di potere del leader russo si stia logorando.
Tuttavia, la lezione di questo aspro conflitto è stata che ogni volta che Putin viene umiliato sul campo di battaglia, raddoppia i suoi attacchi verso i civili ucraini, alle infrastrutture – spesso incentrato sulle centrali elettriche – di cui hanno bisogno per riscaldarsi nel gelido inverno ucraino.
Enzo Sossi