Dopo la lettura dell'articolo di Giovanni Fratini, relativo all'impegno (fino ad oggi da 11 anni disatteso) dell'Autorità di Sistema e del Comune di recuperare ad usi "portuali" dell'ex-edificio Cromofilm, mi verrebbe da commentare con un: meno male!
Non resta a mio parere che augurarsi che gli undici anni diventino centoundici e poi non se ne faccia di niente.
A memoria d'uomo non si è mai vista un'opera progettata con previsione di un esborso tanto esoso da parte dei contribuenti così inutile e potenzialmente dannosa.
Il protocollo di intesa fra Comune e Autorità di Sistema parla di un importo vicino ai cinque milioni di euro che "recuperare" un edificio che è stato già recuperato nel 2001 con ingenti fondi europei e nel quale, a parte l'appartamento occupato per anni dal Brambilla e dalla sua famiglia, non c'è niente da fare né che si possa fare.
Sono mura spesse che racchiudono stanze piccole che è impossibile ampliare, a parte il fatto che non si capisce bene come dovrebbero essere utilizzate se solo si considera che le biglietterie sono altrove, bar e esercizi di ristorazione sono da escludere vista la presenza di tutto quello che serve nel prospiciente Eurospin e Centrale nonché nei vari bar siti in Calata Italia.
Rimane la sala di aspetto che c'è già ed è aperta tutti i giorni e nessuno se ne cale e i bagni che, di nuovo ci sono già e perfettamente efficienti.
Se poi si pone attenzione al fatto che a Piombino la scala mobile che conduce alla biglietterie dal parcheggio è ferma da mesi e la porta girevole di accesso alle biglietterie da anni (letteralmente da anni, da ben prima della pandemia) si può facilmente comprendere come l'Autorità di Sistema sia totalmente incapace, nonostante le ingenti risorse di cui dispone, di mantenere efficiente la sede propria, figuriamoci una nuova.
Trovo lunare questo dibattito annoso con annesso scaricabarile delle responsabilità fra enti totalmente inefficienti del mancato realizzo su questa stazione marittima che, fra l'altro, avrebbe la porta sulla curva più pericolosa di Portoferraio e forse dell'intera Isola e che per certo addurrebbe infiniti lutti, per citare l'incipit di un noto testo classico.
Mi pare una situazione perfettamente adatta al lancio del classico intramontabile grido: Cafiero, ritira la squadra.
Non si spiega tanta pervicacia nel perseguire un progetto inutile e scioccamente dispendioso e che quindi questo mio commento cadrà nel vuoto, ma tant'è .
FD