Ancora una volta, da rappresentanti del Consiglio comunale di Rio, ora ex rappresentanti, vengono rilasciate considerazioni riguardo il progetto in finanza del porto di Rio Marina, che abbiamo presentato più di un anno fa al Comune di Rio e all’Autorità di Sistema Portuale dell’Alto Tirreno. Un progetto, il nostro, che prevede la messa a bando dello stesso dopo la valutazione, peraltro già effettuata, degli organi preposti. Una bella opportunità per il nostro paese e per l’Isola d’Elba in generale, in cui abbiamo creduto e nel quale crediamo ancora, nonostante le infinite speculazioni.
Usato come arma contro l’amministrazione dell’ex sindaco Corsini, da coloro che erano stati al suo fianco durante questi cinque anni. Perché?
Finalmente anche Rio avrebbe potuto vedere il suo porto come un qualcosa di cui andare fieri, un’opportunità, non solo di prestigio per il paese ma anche di grande aiuto economico per i commercianti, per i nostri concittadini. Un sogno, che però si è trasformato in un incubo, un dono che è divenuto uno strumento da utilizzare nei giochi politici del paese.
Adesso possiamo nuovamente ripetere che il progetto è stato creato da una società di progettazione tra le migliori d’Italia, che le concessioni richieste sono state calcolate secondo simulazioni economiche e studiate nel dettaglio, che il guadagno sarebbe stato per tutto Rio, che i voltoni avrebbero potuto essere riqualificati e ristrutturati, per diventare degli spazi commerciali al servizio dei giovani imprenditori che avrebbero potuto costruire lì la loro attività. Ma per tutte queste specifiche tecniche, ci rimettiamo alla scorsa intervista pubblicata in data 14 gennaio 2023, sul quotidiano online Elba Press o quando volete, ci prendiamo un caffè al bar in piazza.
In questa sede vogliamo invece parlare al nostro paese, ai nostri amici e alle nostre famiglie, a coloro che conosciamo dalla nascita. La nostra quotidianità ci porta costantemente ad essere presenti nella vita sociale di Rio, e non è mai mancata fino ad ora da parte nostra occasione di intraprendere confronti diretti con chi vive come noi questa realtà, mal rappresentata invece da coloro che si limitano a scrivere sui social, a volte anche in modo anonimo.
Certo, sapevamo sarebbe stato difficile presentare un progetto così oneroso, complicato e innovativo ma eravamo sicuri di trovare il supporto di tutto il paese e così è stato, almeno finché gli interessi politici hanno prevalso su quelli della comunità e il nostro progetto, la nostra idea, è stata la proverbiale “goccia che ha fatto traboccare il vaso” dell’amministrazione comunale riese, divenendo poi oggetto di speculazioni dai facenti parte dell’ex amministrazione e non.
Sappiamo bene il peso che questo progetto ha nella bilancia della politica del paese, ma alcuni non si sono fermati a criticare il progetto in sé ma piuttosto nei confronti di coloro che lo hanno presentato. Possiamo dire che il colpo più duro per noi è stato questo, perché essere colpiti personalmente da coloro che conosciamo da una vita, dai nostri concittadini? Per un breve momento abbiamo anche pensato che allora non è solo “politica” la questione, ma forse personale?
Ma fortunatamente abbiamo ricevuto anche tante dimostrazioni di affetto e vicinanza e questo ci fa sperare nel fatto che ci sia la volontà di capire, ma soprattutto di sperare in un futuro migliore. Noi ancora ci speriamo, crediamo fortemente che il desiderio di vedere il paese rilanciato nell’economia dell’Isola sia di tutti noi, che amiamo Rio perché questa è la nostra casa. Ed è il motivo principale per il quale abbiamo deciso di metterci in gioco e di presentare noi una proposta, nonostante la paura di mettere in atto un qualcosa di tanto grande più di noi, molto più della nostra attuale quotidianità. Tuttavia, lo abbiamo fatto, ed in Massimo Mongale, seppur non riese di nascita quanto più di “adozione” abbiamo trovato un alleato, un amico, che avrebbe messo volentieri le sue capacità, non solo finanziarie, al servizio della nostra idea. Lui forse è stato quello colpito più duramente a livello personale, anche con epiteti poco felici. Questo è molto triste soprattutto perché questi atteggiamenti e queste dichiarazioni così infondate non fanno altro che scoraggiare possibili investitori, foresti e no, con il conseguente immobilismo per tutto il paese.
In questo difficile momento per la nostra comunità chiediamo di mettere da parte i personalismi e avere più considerazione nei confronti di commercianti e imprese locali che continuano a sperare in uno sviluppo del paese di Rio, ora più lontano!
Ribadiamo nuovamente che i progetti sono a disposizione di tutti e che da parte nostra c’è la piena apertura al dialogo, anzi vi invitiamo a chiedere, a fare domande, basta uscire dalla porta di casa, magari ci vedete passare in piazza. Vogliamo dirlo ancora una volta, noi siamo qui, non molliamo, perché sappiamo che la volontà e l’amore per Rio sono più forti dei giochi politici, delle questioni personali e di quelle economiche.
Massimo Gori
Nicola Gemelli