Sfruttano Napoleone... Un blog insulso (se la battono in due su questo territorio…) cita il Palazzo del Governatore di Rio Marina per “ricordare” che sono trascorsi 14 mesi dalla presentazione del progetto preliminare dei lavori di ristrutturazione e restauro senza che se ne sia saputo più nulla.
È evidente la provocazione che insinua un’accusa di inerzia all’amministrazione.
Lo so... non bisognerebbe rispondere alle provocazioni (ce n’è una al giorno per una chiara strategia in atto), ma poiché questo gruppo è nato per ristabilire la verità, occorre - noi stavolta - “ricordare” che:
- È stata la nostra amministrazione (con il coraggio che altri non hanno avuto) a decidere di acquistare dal demanio il palazzo avvalendosi della prelazione di legge.
- È stata la nostra amministrazione a vincere il ricorso al TAR proposto da chi riteneva di essere il giusto acquirente e conservare la proprietà.
- È stata la nostra amministrazione a chiamare due professioniste di livello (l’onorario pagato è più basso dei valori di tariffa) affinché facessero un progetto preliminare da tutti apprezzato per qualità.
- È stata la nostra amministrazione ad affrontare in modo virtuoso il tema dell’utilizzo del palazzo secondo fini coerenti con la missione della Parco Minerario.
- È stata la nostra amministrazione ad ottenere (grazie ai rapporti istituzionali del Sindaco) un milione di finanziamento statale per i sondaggi e parte dei lavori.
- È stata la nostra amministrazione a concorrere con quel progetto, purtroppo senza fortuna, al bando PNRR per il recupero dei giardini storici.
Basta per dimostrare che la nostra amministrazione ha avuto abbastanza a cuore l’operazione, a prescindere dalle “premure” altrui?
Se gli uffici non avessero avuto altre priorità per un territorio bisognoso, forse qualche passetto più avanti ci sarebbe stato.
Perché a dire sono tutti bravi, ma a fare...
Ora, occorrono quasi altri due milioni per appaltare i lavori necessari a realizzare il progetto. Somma che il Comune non ha e non avrà mai con le proprie forze.
Ci penseranno i “premurosi”?
Marco Corsini