E’ in atto sul territorio dell’Azienda USL Toscana nord ovest il percorso di partecipazione legato al recepimento delle riforme regionali sull’armonizzazione del sistema regionale di emergenza sanitaria territoriale (delibera 1424), sul ruolo unico di assistenza primaria a ciclo orario e avvio del percorso finalizzato all’attivazione del numero 116117 (delibera 1425) e sulla programmazione dell’assistenza territoriale in attuazione del decreto ministeriale numero 77 (delibera 1508).
Si tratta di azioni strettamente collegate tra loro che costituiscono nel loro insieme una vera e propria riforma di sistema e che permetteranno alla Regione e alle Aziende sanitarie di ridisegnare una sanità in grado di tenere conto delle mutate necessità dei cittadini e delle diverse esigenze dei singoli territori.
L’incontro dello scorso 1° febbraio a Livorno, con la presenza dei vertici regionali, ha rappresentato il punto di partenza per un lavoro comune, necessario per trasformare e rendere il sistema sanitario più funzionale e in linea con i tempi.
“A partire dagli indirizzi regionali – spiega la direttrice generale Asl Maria Letizia Casani – stiamo attuando un percorso all’insegna della condivisione e della partecipazione, insieme a tutti i portatori d’interesse aziendali, a partire ovviamente dai sindaci, dai sindacati e dalle associazioni di volontariato.
Ancor prima di iniziare questa doverosa attività di confronto avevamo costituito dei gruppi di lavoro, che si stanno occupando ognuno di un tema specifico: Emergenza urgenza, Continuità assistenziale, Centrali operative territoriali (COT), Case di comunità e Assistenza territoriale integrata.
Alcuni gruppi sono un po’ più avanti perché erano potuti partire prima; tutti stanno però portando avanti un lavoro importante.
Mi sembra intanto giusto fare un punto, ad oggi, delle tappe del percorso già attuate e di quelle previste nella nostra programmazione.
Il 3 febbraio si è svolta la prima Conferenza dei sindaci aziendale per affrontare a livello generale i temi dell’emergenza urgenza e della continuità assistenziale.
Lo scorso 7 febbraio si è svolto il primo incontro con il comitato di coordinamento per il trasporto sanitario di emergenza urgenza della nostra Azienda, alla presenza dei rappresentanti regionali delle associazioni.
Sempre per approfondire i temi dell’aggiornamento e dell’armonizzazione del sistema regionale di emergenza sanitaria territoriale, da ieri (10 febbraio) fino al 17 febbraio sono in corso di svolgimento altri cinque incontri per in singoli territori, a cui sono stati invitati iresponsabili di Zona aziendali e i componenti delle Associazioni di volontariato e Croce Rossa che fanno parte dei tavoli locali.
L’8 febbraio c’è poi stato un primo incontro del Comitato di Medicina generale, nel corso del quale si è discusso dellariorganizzazione del servizio di continuità assistenziale, con istituzione del nuovo numero unico 116117, che la Toscana è una delle prime regioni a introdurre per chiamate legate a necessità sanitarie non urgenti.
Già previsti anche, nella settimana del 13 febbraio confronti con il Comitato di partecipazione aziendale (associazioni di volontariato e di tutela), con gli ordini professionali e con i sindacati confederali”.
“Come già preannunciato nell’incontro del 1° febbraio - prosegue la dottoressa Casani - in una prima fase il nostro metodo di lavoro prevedeva una ricognizione sullo stato dell’arte nei territori dell’Azienda.
Quindi, l’applicazione dei criteri generali delle delibere regionali su questa situazione sta portando a definire un primo scenario aziendale.
Svilupperemo poi questo piano di comunicazione partecipato a livello di ogni singola Zona Distretto, con la presenza dei soggetti previsti dalle delibere regionali.
Con la contestualizzazione dello scenario aziendale a livello zonale è prevista l’elaborazione di proposte tecniche specifiche, da condividere con gli stakeholder, per poi tornare sul livello aziendale.
Ovviamente e doverosamente coinvolgeremo sia il livello della Conferenza dei sindaci aziendale che quello delle singole Conferenze zonali, che svolgono un ruolo fondamentale in questo percorso. Lo stile partecipativo che stiamo mettendo in atto ci permetterà di rendere protagonisti anche i nostri professionisti”.
“Come ci hanno insegnato i due anni di pandemia - conclude la direttrice Casani - è necessario rivedere la nostra organizzazione ed è fondamentale rafforzare il territorio in tutte le sue componenti. Per questo la Regione Toscana ha ridefinito il modello dei servizi socio-sanitari, prevedendo anche le case e gli ospedali di comunità, oltre alle centrali operative territoriali. L’integrazione e il potenziamento delle cure domiciliari, lo sviluppo della sanità di iniziativa e il miglioramento della presa in carico sul territorio, in particolare dei pazienti affetti da patologie croniche, ci permetterà anche di far ridurre gli accessi in pronto soccorso e di garantire servizi adeguati e personalizzati ai cittadini”.